La bimba di un anno positiva che ha contratto il virus a scuola dalla sua maestra no vax

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-11

A Napoli una bimba di un anno è risultata positiva dopo essere stata contagiata dalla sua maestra no vax: la piccola ha a sua volta trasmesso il virus al padre, che si è lasciato andare a uno sfogo su Facebook

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Una maestra no vax di un istituto privato nel quartiere Chiaia di Napoli ha contagiato una bimba di un anno, che a sua volta ha fatto ammalare anche suo padre, mentre la madre è risultata negativa. Una vera e propria “odissea”, raccontata da Il Mattino, iniziata lo scorso 25 ottobre quando la piccola è tornata a casa con mal di gola, tosse, febbre e dolori articolari. La sua positività al tampone ha costretto a casa i genitori, e tutti e tre dovranno restarci fino al 13 novembre, giorno in cui è previsto il prossimo tampone molecolare che stabilirà se potranno uscire o meno dalla quarantena.

“Mia figlia contagiata da maestra no vax”, lo sfogo del padre

Dopo aver scoperto che a contagiare la loro figlioletta era stata una delle sue maestre che non si era vaccinata, mamma e papà hanno lanciato un appello: “Quando siamo venuti a conoscenza della verità – ha scritto l’uomo su Facebook – mia figlia ha passato una settimana d’inferno e tuttora ha tosse e raffreddore. Per stare vicino a mia figlia anch’io ho contratto il virus. Ecco perché vorrei parlare con tutti i no vax d’Italia e chiedere loro: lo sapete che il vostro egoismo sta creando danni incalcolabili? Lo sapete che i bambini ancora non possono vaccinarsi, quindi ve la state prendendo soprattutto con loro?”. La coppia denuncia anche “l’assurdità di rendere obbligatorio per legge il vaccino ai bambini dopo i 12 anni piuttosto che al personale scolastico”. La madre ha dovuto per giorni rinunciare al lavoro, per evitare il contatto con colleghi e altre persone, e ha lanciato un’accusa: “Il fatto più assurdo – ha spiegato – è che quando abbiamo chiesto alla scuola di poter vedere il green pass della maestra che aveva contagiato nostra figlia, per verificare che si fosse sottoposta a tutti i tamponi previsti per legge, ci è stato negato per la privacy”.

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