Bertone querela Repubblica perché non rideva sui soldi agli ospedali

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-11-06

Il cardinale Tarcisio Bertone ha dato mandato allo studio legale Gentiloni Silveri di querelare il quotidiano la Repubblica “in relazione all’articolo pubblicato oggi – è detto in un comunicato – dal titolo ‘E Bertone rideva sui soldi agli ospedali – Roma batte Genova 80 milioni a 5′”. “Attesa l’evidente falsità della notizia – prosegue la …

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Il cardinale Tarcisio Bertone ha dato mandato allo studio legale Gentiloni Silveri di querelare il quotidiano la Repubblica “in relazione all’articolo pubblicato oggi – è detto in un comunicato – dal titolo ‘E Bertone rideva sui soldi agli ospedali – Roma batte Genova 80 milioni a 5′”. “Attesa l’evidente falsità della notizia – prosegue la nota dell’avvocato Gentiloni – emergente dallo stesso testo dell’articolo, ed attesa la provenienza dal medesimo Gruppo Editoriale i cui giornalisti sono stati recentemente rinviati a giudizio per fatti di diffamazione sempre nei suoi confronti, il cardinal Bertone ha già dato mandato di depositare una denuncia-querela presso la competente Procura della Repubblica, all’unico scopo di ristabilire la verità dei fatti. Ogni somma eventualmente riveniente, a qualunque titolo, da tale azione legale sarà devoluta in opere di beneficenza”.
Repubblica, in un articolo a firma di Giuliano Foschini, ha pubblicato oggi un’intercettazione lunga due pagine trascritta dalla Guardia di finanza di Bari e allegata al fascicolo della procura di Trani sul crac della Divina provvidenza: l’indagine, nella parte che riguardava il fallimento dell’Idi, l’Istituto dermatologico italiano, è stata poi trasmessa per competenza al tribunale di Roma che il 2 ottobre scorso ha disposto l’archiviazione per monsignor Giuseppe Versaldi e il professor Giuseppe Profiti, allora presidente del Bambin Gesù. Questa è la parte dell’intercettazione che ha provocato la reazione di Bertone:
bertone soldi

Profiti: «L’aggiorno così poi le arriverà il solito, il solito memo che le mando (..) È finita la legge di stabilità. Ci hanno dato quei soldi in più, che ci serviranno per salvare l’Idi come d’accordo… C’è solo un po’ di, insomma, come un articoletto, un paio di articoletti un po’ antipatici, ma, come lei può immaginare non le dico in quale città, sui soldi che vengono dati al Bambin Gesù».
Bertone: «Ah!».
P.: «Quindi qui a Genova, insomma, se la sono un po’, se la sono un po’ presa (ridendo)».
B.: «Eh! Beh!».
P.: «Tutto lì. Però, niente! Una cosa, una cosetta locale, tutto lì».
B.: «Però, però, però a loro hanno dato qualcosa?».
P.: «Hanno dato cinque milioni, eminenza. Il titolo era che “Bambin Gesù batte Gaslini ottanta a cinque!”».
B.: «Eh!».
P.: «Eh! E quindi questo li ha un po’ irritati (…)».
B.: «Ma, ma scusi, loro hanno, hanno delle situazioni che…».
P.: «Eminenza, sono un ospedale piccolo. Sono grande come Palidoro, ormai. Ha presente Palidoro?». (…)
B.: «Hanno quegli atteggiamenti lì (…) Gli atteggiamenti irosi e gelosi che nuocciono. Loro non capiscono che collegandosi ottengono, separandosi non ottengono (…) come città».
P. «Genova! C’è niente da fare. La causa del declino di una città».

Come si vede dalla trascrizione, non è Bertone a fare la battuta dell’80 a 5, mentre di risa non sembra esserci l’ombra. Da qui, probabilmente, la reazione con querela del Cardinale.

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