Bersani spiega perché garantire il Reddito di cittadinanza non è fare voto di scambio | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-22

Il deputato, ospite di Myrta Merlino, torna a difendere il sussidio e rispedisce al mittente tutte le accuse di chi definisce i percettori come “sfaticati”

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A pochi giorni dal voto, all’interno delle tante polemiche elettorali si è inserita quella sul reddito di cittadinanza. Alcuni esponenti politici, infatti, hanno criticato Giuseppe Conte per aver fatto propaganda al Sud proprio puntando sul sussidio – approvato nel corso del suo primo governo, insieme alla Lega -, accusandolo di fare “voto di scambio” sfruttando questo sistema. A scendere in campo contro questa narrazione è Pier Luigi Bersani che risponde definendo “fesserie colossali” queste teorie.

Bersani difende il reddito di cittadinanza e attacca chi parla di “voto di scambio”

Ospite, in collegamento da Piacenza, di Myrta Merlino a “L’Aria che Tira” (su La7), l’ex segretario del Partito Democratico difende il principio alla base del reddito di cittadinanza, sottolineando come misure simili siano presenti in molti altri Paesi.

“Ce l’hanno in tutta Europa, tutti i Paesi civili hanno un reddito di ultima istanza. Ma finiamola lì, perbacco. Con la povertà che aumenta, se c’è da migliorarlo miglioriamolo. Ma non mettiamoci in testa di tirarlo via, per l’amor di Dio. Perché i poveri esistono, non è che son tutta gente che sta sulla poltrona”.

Secondo l’esponente di Articolo Uno, la situazione in cui è già immerso il Paese (acuita dalla pandemia e dai riflessi della guerra in Ucraina) è grave e questo sussidio non può far altro che aiutare quella fascia di popolazione (sempre più alta) in gravi ristrettezze economiche. E non solo. Sempre durante il suo intervento a “L’aria che Tira”.

“C’è chi dice: il Sud, il reddito di cittadinanza, il voto di scambio. Sono fesserie colossali. In Calabria il reddito pro capite è di 17mila euro. A Trento è di 40mila. Ma c’è da stupirsi che al Sud ci sia più sensibilità sul tema della povertà? Non solo sul reddito di cittadinanza, ma anche sull’Autonomia differenziata. C’è un sacco di gente nei guai. Io spererei che il dibattito fosse: come fare di più, non come fare di meno. Sennò si è fuori come i balconi. Perbacco, ma come si fa a non vedere. Dicono: ‘non vogliono lavorare’. C’erano migliaia di persone in fila per fare la nettezza urbana. Dei laureati. Ma di cosa stiam parlando. Ci sono dei problemi serissimi”.

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