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“Quando si parla di diritti civili si sta dalla parte della giustizia”, le parole di Bernardeschi sul Qatar | VIDEO

neXtQuotidiano 24/11/2022

Il calciatore, ospite in collegamento de “Il Circolo dei Mondiali” (su Rai 1), ha commentato la situazione nel Paese che ospita i Mondiali

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Una mano dipinta con i colori dell’arcobaleno, gli stessi presenti su quella fascia da capitano “One Love” che i calciatori di diverse Nazionali impegnati in questi Mondiali non hanno potuto indossare per volontà della FIFA. Quella stessa mano portata sul cuore mentre stava esprimendo il suo pensiero sulla violazione dei diritti umani e civili (oltre che sessuali e sull’identità di genere) emerse e perpetrate in Qatar, il Paese che ha organizzato la massima competizione calcistica per Nazionali. Così è apparso, in collegamento con “Il Circolo dei Mondiali”, un commosso Federico Bernardeschi davanti alle telecamere della Rai.

Bernardeschi e la mano dipinta di arcobaleno a difesa dei diritti

Il calciatore del Toronto (dove si è trasferito dopo il suo passato “italiano” tra Fiorentina e Juventus) ha voluto porre l’accento proprio sul tema dei diritti civili cancellati in Qatar, con la FIFA che non solo è rimasta a guardare, ma ha anche contribuito – con decisioni al limite del paradossale – al fagocitare questa situazione evidente a tutti coloro i quali conoscono le leggi qatariote (e non da poco).

“Io faccio questo gesto perché mi sono colorato la mano del simbolo dell’arcobaleno. Io penso che i diritti civili, la libertà di espressione, la libertà di pensiero e il poter scegliere il proprio credo siano cose inviolabili nella vita. Nessun essere umano, nessun governo, nessuna politica, nessuna amministrazione di qualsiasi genere, deve e può violare questi diritti civili, è una cosa abominevole. Quando si calpestano i diritti civili in questo modo penso che il mondo dovrebbe insorgere. Purtroppo vedo che stiamo tutti molto attenti a come esprimerci, ma non è così che si combattono le battaglie, soprattutto quelle sui diritti civili. Ci sono persone che hanno fatto la storia, che hanno combattuto per i diritti civili, e noi siamo ancora qui, nel 2022, a dire sì, ma, forse, ma perché: no, quando si parla di diritti civili si sta dalla parte della giustizia”

Il riferimento non è solamente alla fascia arcobaleno vietata, ma a tutta quelle sequela di regolamenti che violano i diritti civili e umani in quel Paese che nel 2010 ottenne proprio dalla FIFA il via libera per l’organizzazione del Mondiale di calcio.

(foto e video da “Il Circolo dei Mondiali”, Rai 1)

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