L’opuscolo con le sue frasi con cui Berlusconi si candida al Quirinale e prova a convincere il Pd

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-20

L’ex Cavaliere cerca voti a sinistra per diventare Presidente della Repubblica e con un opuscolo fatto recapitare ai deputati mette in mostra i suoi migliori discorsi

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Silvio Berlusconi ufficializza la sua candidatura per il Quirinale nel modo più patinato, autoreferenziale e squisitamente “berlusconiano” che potesse fare: un opuscolo, contenente alcuni suoi interventi sui valori del liberalismo, del cattolicesimo e del garantismo, fatto recapitare nella casella postale a Montecitorio dei deputati del Pd. L’ex Cavaliere sa bene che per diventare Presidente della Repubblica ha bisogno di convincere buona parte del centrosinistra, e sceglie i punti di contatto con i dem per provare a far leva su di loro. Una modalità non certo nuova nei contenuti, ma certamente inedita nei modi, considerando che spesso il nome per il Quirinale viene custodito segretamente e fatto uscire all’ultimo minuto per evitare di bruciarlo. Il fondatore di Forza Italia è invece in piena campagna presidenziale in vista di febbraio per prendere il posto di Sergio Mattarella. “Il Paese in questa fase ha bisogno di uno come me. E poi, anche quelli del Pd, per chi dovrebbero votare?”, avrebbe detto l’altra sera – secondo una ricostruzione del Corriere della Sera – a chi è andato a trovarlo nella sua residenza romana. Ancora, a un deputato di Forza Italia che stava per lasciare il partito oltre un anno fa disse: “Mi dispiace per questa tua decisione. Ma non perdiamoci di vista. Mi dovrai votare per il Quirinale, quando verrà il momento. Ho ricevuto l’appoggio anche della signora Meloni”.

La stessa Meloni che parlando con Bruno Vespa aveva ipotizzato un “passo indietro” del leader di Forza Italia vista la difficoltà a racimolare voti sufficienti. La sua uscita aveva irritato non poco i vertici degli azzurri, lasciando intendere che la candidatura di Berlusconi fosse ancora in piedi. Tanto attiva che risulta stia telefonando ai parlamentari uno per uno per convincerli: dal cercare elettori nel Paese è passato a cercarli nel Palazzo, che riesca a raggrupparne abbastanza è tutto da vedere, ma per adesso ci si deve accontentare di come abbia riscritto totalmente le regole implicite della corsa al Quirinale.

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