La famiglia che non ha mai lavorato ma ha 50 milioni di euro da parte
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-08-02
E’ di oltre 50 milioni di euro il patrimonio che, nell’arco di 30 anni, una famiglia di etnia rom, ‘Horvat-Nicolini’, sarebbe riuscita ad accumulare e che è finito al centro di un’inchiesta del Nucleo tributario della Guardia di finanza di Bergamo e del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri. Sotto la lente il gruppo …
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E’ di oltre 50 milioni di euro il patrimonio che, nell’arco di 30 anni, una famiglia di etnia rom, ‘Horvat-Nicolini’, sarebbe riuscita ad accumulare e che è finito al centro di un’inchiesta del Nucleo tributario della Guardia di finanza di Bergamo e del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri. Sotto la lente il gruppo familiare residente in provincia, composto da 74 persone di cui 41 maggiorenni; questi ultimi dal 1985 al 2015 “non hanno mai svolto alcuna attività lavorativa in maniera lecita”, secondo gli investigatori e “hanno accumulato diverse condanne irrevocabili e numerosissimi precedenti di polizia (294 denunce a carico di 37 di loro), di cui il 50% per reati contro il patrimonio (truffe, usure, appropriazioni indebite)”. Negli ultimi 30 anni hanno “ufficialmente dichiarato redditi per complessivi 117.000 euro circa (mediamente 99,89 euro, cadauno, per ogni anno d’imposta); hanno immatricolato circa 1.600 auto per un valore complessivo di quasi 30.000.000 di euro; hanno acquistato immobili e costruito abitazioni per oltre 10.000.000 di euro; hanno subito accertamenti fiscali da parte dell’amministrazione finanziaria che ha contestato loro la percezione di redditi non dichiarati pari a 6.800.000 euro”, precisano le Fiamme Gialle.
Al termine degli accertamenti “è stata quantificata in 50.535.000 euro la sproporzione tra i redditi ufficialmente dichiarati dal gruppo familiare e quanto di fatto nella loro disponibilità”. Alla luce dei risultati, “tenuto altresì conto della pericolosità sociale” delle persone coinvolte, è stata avanzata alla procura la richiesta di provvedimenti di sorveglianza speciale e di decreti di sequestro preventivo dei beni. A fronte di tale richiesta, il collegio delle Misure di prevenzione del tribunale di Bergamo ha disposto: sei provvedimenti di sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di residenza; il sequestro di 1.133.000 euro, corrispondenti a sette immobili, dieci autoveicoli e disponibilità finanziarie in diversi istituti di credito. Inoltre tre persone sono state denunciate per trasferimento fraudolento di beni.