Opinioni
La figuraccia di Beppe Grillo con Silvia Melis
di dipocheparole
Pubblicato il 2017-05-03
Oggi Vanity Fair intervista Silvia Melis, l’imprenditrice sequestrata nel 1997 che riuscì a liberarsi dalla prigione e venne trovata vicino a Nuoro sul ciglio di una strada provinciale da due agenti in borghese. Le circostanze riguardanti il sequestro e la liberazione hanno alimentato per anni teorie complottistiche sui fatti, puntualmente smentite dalle indagini della magistratura. […]
Oggi Vanity Fair intervista Silvia Melis, l’imprenditrice sequestrata nel 1997 che riuscì a liberarsi dalla prigione e venne trovata vicino a Nuoro sul ciglio di una strada provinciale da due agenti in borghese. Le circostanze riguardanti il sequestro e la liberazione hanno alimentato per anni teorie complottistiche sui fatti, puntualmente smentite dalle indagini della magistratura. Tra le ipotesi c’era anche quella che il riscatto fosse stato pagato dal SISDE, mentre il padre di Silvia, Tito, confermò di aver pagato diversi miliardi per la liberazione della figlia. Smentendo così la tesi del falso sequestro che all’epoca circolava con molto successo.
In questo contesto la Melis ricorda nell’intervista di Imma Vitelli un aneddoto che ha avuto come protagonista Beppe Grillo e il suo consueto fiuto investigativo: il comico durante uno spettacolo a Cagliari nominò proprio la Melis mettendo in dubbio la veridicità del sequestro; lei era in sala.
«Ricordo che un paio di mesi dopo andai a teatro, a Cagliari.C’era uno spettacolo di Beppe Grillo. Grillo a un certo punto chiese ma c’è qualcuno in sala che ci crede, al sequestro della Melis? Alzai il dito e dissi: io. Mi guardarono tutti». Era successo che la Melis, una giovane mamma single, bella, riccia, snella, figlia di un ingegnere dell’Ogliastra, ragioniera e poi commercialista, fosse fuggita sfilandosi la catena e che questo twist inusuale, in un sequestro, diventasse un falò di veleni.«Non ero preparata», dice.
Beppe è una garanzia.