L'intervista di Beppe Grillo ad Avvenire

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-04-19

In una lunga intervista rilasciata al quotidiano della Cei Beppe spiega come i 5 Stelle puntano oggi a governare l’Italia “senza strategia” né in nome di “un’ideologia”, se non la fine del ventennio berlusconiano

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“Non esistono energie esterne al Movimento, noi siamo compenetrati con qualunque espressione non-criminale e non-politica che non sia legata al vecchio ordine del nostro Paese. Il governo a 5 Stelle avrà la consistenza di ciò che manca in Italia da troppo tempo: onestà e competenza al servizio dei cittadini. Certamente sarà l`espressione di elezioni libere, e sarà molto difficile da zittire con il dito ossuto della Germania o con la tracotanza delle banche”. Parola del leader M5s Beppe Grillo che, in una lunga intervista al quotidiano della Cei “Avvenire” spiega come i 5 Stelle puntano oggi a governare l’Italia “senza strategia” né in nome di “un’ideologia”, se non la fine del ventennio berlusconiano “in cui lui è stato il primo tramviere verso il precipizio e la strage di democrazia della Seconda Repubblica, cedendo ogni tanto il volante a qualche esponente dell sinistra frou frou”.

L’intervista di Beppe Grillo ad Avvenire

“Non esiste – assicura Grillo- una strategia per arrivare a palazzo Chigi. Immagino questo risultato come un auspicabile fenomeno naturale, generato da gente decisa a scendere sulla terra, lontano dagli incantesimi degli agnellini salvati da Berlusconi e dalle palle seriali che vengono dal partito ora al governo. Un partito che ha solo un merito: mantiene al suo comando la persona che meglio lo rappresenta, il bugiardo Renzi. La realtà del nostro MoVimento, invece, + nel cuore di un progetto, non di una persona. Il MoVimento si è semplicemente impegnato a restituire il Paese in mano alla gente. Per questo non puo` essere connotato ideologicamente neppure su questioni definite etiche”. “Per noi – prosegue Grillo- conta il ripristino della democrazia in Italia che oggi è sospesa, conta il rientro dei cittadini nelle istituzioni e assistere alla costruzione di una idea di futuro: cosa vogliamo diventare, come saremo. Speriamo non prodotti di laboratorio e neppure scarti da rafforzare con la morte per legge negli impulsi autodistruttivi. Questo è possibile e necessario in un mondo in cui e` globalizzata l`informazione. Ci sono molti aspetti controversi, ma già ora e` facile guardare alle idee dei nuovi sognatori. Sperimentiamo una categoria del sapere umano diversa dalle precedenti, siamo in una rivoluzione di progetti e di nuove realizzazioni che potranno cambiare in meglio la vita delle persone”.

Grillo, Renzi e Berlusconi

Il dito del leader M5s è dunque prevalentemente puntato contro i vent’anni di berlusconismo politico italiano, in cui Grillo associa l’ex Cavaliere di Arcore e Matteo Renzi, le cui modalità di esercizio di leadership contrappone alla sua. “C`e` stata – accusa il garante dei 5 Stelle- una strage della decenza, della lealtà, della gratitudine, del perdono. La strage di soldi, di proprietà e di sovranità messa in atto dalle banche è stata preceduta dal massacro dei valori che si è compiuto, in Italia, nell’era del berlusconismo. Bisogna sempre tenerlo a mente, restando concentrati su quello che e` successo. Lui è stato il tranviere più noto tra quelli che hanno portato l`Italia verso il precipizio della cosiddetta Seconda repubblica. Poi, ogni tanto ha messo il volante in mano a qualcuno della sinistra frou frou. E così siamo entrati nell’euro senza chiederlo ai cittadini”. Ben diverso, assicura, è il suo modo di guidare M5S. “Le mie debolezze sono le mamme dei miei punti di forza. In vita mia non ho mai creduto nella logica dell` ‘aiutino’, per questo sono forse un po` rustico. Non mi aspetto di essere capito oltre quello che e` ragionevole per chiunque di noi. Ma ho ben chiaro che il super-personalismo alla Nembo Kid dei leader politici ci ha quasi ammazzati. E vedo che il “maestro” e` ancora li` ad allattare gli agnellini: è spiacevole la visione di un altro anziano ridotto così a mendicare buonismo. La pretesa che l`altro mi veda per come mi vedo io è assurda già in una coppia collaudata, figuriamoci in una progressiva orgia di illusioni e rimedi come quelli proposti da personaggi liftati che si imitano a vicenda: Renzi e Berlusconi”. “Io – conclude- non uso il mio mestiere per convincere. Sono semplicemente Beppe Grillo. Con le mie passioni, con i miei limiti, con le mie intuizioni. Lascio che tutto traspaia ed emerga per come è, evitando di vivere nell’enorme vergogna di ciò che ero prima di essere un politico. Un comico può permettersi di fingere, un politico no”.

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