I gelati Ben & Jerry’s non saranno più venduti nei territori palestinesi occupati da Israele

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-20

Le tensioni proseguono in Cisgiordania e la famosa azienda americana ha deciso di fermare la distribuzione dei suoi prodotti in quella zona: “Quel che accade lì non è coerente con i nostri valori”

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Anche se i riflettori mediatici sulla situazione in Cisgiordania si sono spenti dopo gli annunci sul “cessate il fuoco”, la situazione in quella polveriera Mediorientale resta una delle tante “questioni” irrisolte. Le tensioni proseguono quotidianamente, anche se se ne parla molto meno. Ma quanto accade (da anni) nei terreni palestinesi “occupati da Israele” ha portato a una decisione epocale da parte di una delle più note aziende mondiali di gelato: la Ben and Jerry’s, infatti, ha deciso di non rinnovare il contratto di licenza e la partnership con l’impresa che distribuisce i suoi gelati in quella zona. Di fatto, dunque, in quella lingua di terreno contesa da decenni (quella che va da Gerusalemme alla sponda Ovest del fiume Giordano), i prodotti non saranno più messi in vendita.

Ben and Jerry’s non venderà più i suoi gelati nei territori occupati da Israele

“Riteniamo che sia incoerente con i nostri valori che il gelato di Ben & Jerry’s venga venduto nei Territori Palestinesi Occupati (OPT). Ascoltiamo e riconosciamo anche le preoccupazioni condivise con noi dai nostri fan e partner di fiducia – si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale dell’azienda americana -. Abbiamo una partnership di lunga data con il nostro licenziatario, che produce il gelato Ben & Jerry’s in Israele e lo distribuisce nella regione. Abbiamo lavorato per cambiare questo, e quindi abbiamo informato il nostro licenziatario che non rinnoveremo il contratto di licenza alla scadenza alla fine del prossimo anno”.

Ben and Jerry's, comunicato

La nota dell’azienda prosegue spiegando che la distribuzione dei suoi gelati non sarà interrotta in Israele: “Sebbene Ben & Jerry’s non sarà più venduto negli OPT, resteremo in Israele attraverso un accordo diverso. Condivideremo un aggiornamento su questo non appena saremo pronti”. Ma tutto ciò viene messo a rischio dalla reazione del governo israeliano dopo questo annuncio. Il primo ministro Naftali Bennett ha, infatti, criticato questa mossa fa parte dell’azienda statunitense e ha etichettato i suoi prodotti come “gelati anti-israeliani”.

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