Avevamo davvero bisogno di sapere cosa fa Silvia Aisha Romano un anno dopo?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-07

Oggi La Stampa racconta la vita di Aisha, il nome che Silvia Romano ha scelto dopo la conversione all’Islam, un anno dopo il suo ritorno in Italia dopo il rapimento. Ma è giusto?

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Oggi La Stampa racconta la vita di Aisha, il nome che Silvia Romano ha scelto dopo la conversione all’Islam, un anno dopo il suo ritorno in Italia dopo il rapimento. Ma è giusto riportarla al centro della cronaca o sarebbe stato più corretto lasciarla vivere la sua vita lontano dal clamore mediatico?

Avevamo davvero bisogno di sapere cosa fa Silvia Romano un anno dopo?

La Stampa racconta che Aisha ora è felice: lavora come insegnante di lingue straniere in una scuola per adulti e si è anche sposata. Una bella storia indubbiamente, anche perché suo marito lo conosceva dall’infanzia e lo ha ritrovato dopo il suo ritorno in Italia. Lui si è convertito all’Islam:

Oggi ha ventisei anni, vive distante da sguardi indiscreti in un paese alle porte di Milano, insegna in una scuola per adulti le «adorate» lingue straniere (si era laureata poco prima di partire per l’Africa), ed è felice. Di una «felicità piena», racconta chi è molto vicino alla famiglia. Ha trovato l’amore Silvia e si è sposata, con rito islamico, il 5 ottobre scorso. A Campegine, un piccolo centro di cinquemila anime, a metà strada tra Milano e Bologna, tra la casa di Silvia e quella del marito, Paolo P., un ragazzo italiano di origini sarde che all’epoca viveva proprio lì, in Emilia Romagna. E che, prima di sposarla, si è convertito all’Islam e ha abbracciato anche la sua fede.

La felicità di Silvia-Aisha viene descritta come una storia da favola che si potrebbe raccontare in un film da chi la conosce e le vuole bene. Un lieto fine meritatissimo per la ex cooperante che dopo il suo rilascio ha dovuto subire oltre agli immaginabili strascichi della lunghissima prigionia anche le critiche ingiuste e feroci di chi ha dubitato della sua consapevolezza per aver deciso di diventare musulmana. Ora Aisha vive tranquilla, ne ha diritto. Era davvero necessario parlarne ancora?

 

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