Dagli Stati Uniti: il vaccino Astrazeneca è efficace all’80% anche sugli over 65

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-22

I risultati del nuovo studio effettuato negli USA

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Ne era arrivata conferma anche nel corso delle settimane precedenti, con molti Paesi europei che – a differenza delle indicazioni iniziali – avevano aperto all’utilizzo del vaccino Astrazeneca over 65. Adesso lo studio sul prodotto anti-covid anglo-svedese effettuato negli Stati Uniti e in altre zone dell’America latina anno confermato l’efficacia del vaccino anche sui pazienti più adulti. E si parla di numeri che, adesso, daranno il via libera alla distribuzione del prodotto anche negli USA.

Astrazeneca over 65, lo studio negli Stati Uniti

Lo studio, di fase 3, è stato effettuato su su di 32mila volontari, a maggior parte negli Usa, in Cile e in Perù. Da lì sono arrivate ulteriori evidenze scientifiche: “un’efficacia statisticamente significativa del 79% nel prevenire l’infezione sintomatica e del 100% nel prevenire la malattia grave e i ricoveri. L’efficacia del vaccino è risultata coerente nei vari gruppi di etnia ed età. In particolare, spiega l’azienda anglo-svedese, “nei partecipanti di età pari o superiore a 65 anni, l’efficacia è stata dell’80%”.

Il trial è stato condotto somministrando ai volontari due dosi di vaccino a distanza di quattro settimane. Astrazeneca fa sapere che, prolungando il lasso di tempo dalle quattro settimane sperimentate negli USA, in Cile e in Perù alle 12 già indicate nella sperimentazione di fase 3 condotta in Europa, l’efficacia del prodotto anti-Covid è destinata ad aumentare rispetto a quella media statistica dell’80% sui pazienti over 65. Insomma, in linea con la sicurezza sottolineata anche dall’immunologa Antonella Viola e da altri esperti.

No rischio trombosi

“Il comitato indipendente per il monitoraggio della sicurezza dei dati (Dsmb) non ha identificato problemi di sicurezza – prosegue la nota di Astrazeneca -. Ha condotto una revisione specifica degli eventi trombotici e delle trombosi del seno venoso cerebrale (Cvst) con l’assistenza di un neurologo indipendente e non ha riscontrato un aumento del rischio di trombosi o di eventi caratterizzati da trombosi tra i 21.583 partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino. La ricerca specifica per Cvst non ha rilevato eventi in questo trial”.

(foto: IPP/picture alliance)

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