Il padre della diciottenne aggredita sessualmente ad Arconate che prende a schiaffi il suo molestatore

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-16

Nel comune di Arconate, periferia nord-ovest di Milano, un uomo avrebbe preso a schiaffi il molestatore di sua figlia, un operaio 46enne

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L’ha seguita di nascosto per diversi metri fin sotto casa, poi le ha palpato il seno e ha cercato di baciarla: è l’accusa che una 18enne di Arconate, comune alla periferia nord-ovest di Milano, rivolge a un operaio 46enne che poche ore prima era entrato nel bar di proprietà di suo padre. Già lì c’erano stati diversi apprezzamenti non graditi. L’uomo, incaricato dalla loro ditta, per conto del Comune, di sostituire alcune piastrelle ammalorate in piazza Libertà, aveva fatto una pausa nel locale e dopo aver ecceduto con l’alcool avrebbe iniziato a rivolgere alla figlia del titolare frasi come “sei bellissima” e “ti porterei a casa”. Commenti che gli hanno fatto guadagnare un “se ne vada subito” da parte del padre della ragazza. Qualche ora dopo, però, la presunta aggressione, raccontata dalla 18enne al padre al telefono subito dopo: a quel punto il genitore si sarebbe messo in auto alla ricerca dell’operaio e – trovatolo – lo avrebbe preso a schiaffi, ma non solo: avrebbe continuato anche con pugni e calci.

Il padre della diciottenne aggredita sessualmente ad Arconate che prende a schiaffi il suo molestatore

La giovane – che ha annunciato querela ai carabinieri per violenza sessuale – è stata accompagnata in ospedale da un’ambulanza, ma non ha dovuto fare ricorso alle cure dei medici. Il Comune di Arconate ha intanto fatto sapere di aver revocato l’appalto alla ditta per cui l’operaio sotto accusa lavora. Una notizia accolta positivamente dal titolare del bar: “È una cosa positiva, queste aziende dovrebbero prendere più informazioni sul personale che mandano in giro a loro nome. Anch’io ho avuto dei dipendenti, ma a me una cosa del genere non è mai capitata. Può succedere, per carità, il titolare non può essere sempre presente, ma questo comportamento del non può essere accettato. Ora pagherà chi deve pagare”. Sergio Calloni, sindaco di Arconate, ha commentato: “Quanto successo è molto grave. È un comportamento che viola il codice etico del Comune, anche i nostri dipendenti devono essere coscienti, così come tutti quelli che lavorano per l’amministrazione”.

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