La soprano che attacca La Scala perché ha escluso il direttore d’orchestra che parteggia per Putin

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-02

La soprano de La Scala Anna Netrebko ha fatto sapere che non si esibirà in protesta contro la decisione di rimuovere Valery Gergiev, maestro d’orchestra filo-Putin

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In risposta alla messa al bando dalla Scala di Valery Gergiev, maestro e direttore d’orchestra amico di Vladimir Putin, il soprano Anna Netrebko ha deciso che non salirà sul palco del Piermarini al prossimo appuntamento, previsto per mercoledì 9 marzo, per “Adriana Lecouvreur”. Per le sue parole sul conflitto Netrebko era stata lodata dal sindaco di Milano Beppe Sala, che aveva chiesto a Gergiev una condanna esplicita della guerra della Russia in Ucraina, mai arrivata: “Vedo che altre persone nel mondo artistico – aveva detto Sala – tipo Anna Netrebko, si sono espresse in questo modo e anche molti nel mondo dello sport. Non voglio giudicare ma quello che so, e ho chiesto conferma al sovrintendente Meyer, è che Valery Gergiev è ripartito e non ha risposto. Vedremo quello che succederà questo è un tema che è stato sollevato da Milano ma varie realtà e templi della musica si sono già mossi”.

La soprano che attacca La Scala perché ha escluso il direttore d’orchestra che parteggia per Putin

La soprano aveva rilasciato una dichiarazione nella quale si dissociava da quanto accade: “Sono contraria a questa guerra. Voglio che finisca e la gente possa vivere in pace”. Però in segno di solidarietà con Gergiev ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto insieme a lui e ha scritto: “Costringere a denunciare la propria terra d’origine non è giusto”. Poi, l’annuncio del suo forfait. Il direttore generale del Metropolitan Opera di New York Peter Gelb ha sospeso la collaborazione con la cantante, riservandole lo stesso trattamento avuto con chiunque non si sia dissociato dal regime di Putin. Per quanto riguarda Gergiev e il “suo” concerto della Filarmonica previsto per lunedì 7 marzo si attende l’ufficializzazione della sua sostituzione con Riccardo Chailly. Anche uno dei suoi agenti, Marcus Felsner, ha preso le distanze : “È diventato impossibile per noi, e chiaramente sgradito, difendere i suoi interessi”.

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