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Andrea Mazzillo? «Abbiamo già il sostituto»
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2017-08-02
Il Fatto dice che per l’assessore al bilancio è pronto l’addio e la sua sostituzione con un esperto di contabilità già contattato mesi fa. Grillo e Casaleggio hanno emanato la loro sentenza. La sconfitta della romanità
“Abbiamo già il sostituto”: Andrea Mazzillo è quasi fuori dalla Giunta Raggi e a certificarlo è il virgolettato attribuito al MoVimento 5 Stelle Roma e riportato oggi da Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano. Si tratta, secondo quanto scrive il giornale, di un esperto di contabilità già contattato mesi fa.
Andrea Mazzillo? «Abbiamo già il sostituto»
La restituzione delle deleghe a Virginia Raggi annunciata ieri dall’assessore al bilancio in una nota ufficiale non è stato quindi un gesto comprensibile e perdonabile, come si pronosticava. Mazzillo ha lasciato la palla a Virginia Raggi che si appresta a utilizzarla per fare fuori l’uomo che era stato il mandatario della sua campagna elettorale e poi stretto collaboratore della sindaca fino all’approdo in assessorato dopo i ripetuti flop in seguito alle dimissioni di Marcello Minenna.
A breve quindi toccherà a lui lasciare campo libero a un nuovo assessore. Spiega Il Fatto:
Ieri sera in Campidoglio si è svolta una riunione con lui, la sindaca, il vice Luca Bergamo e altri tre assessori. E potrebbe essere la tappa finale per il titolare dei conti. Perché i vertici nazionali, Grillo e Casaleggio, hanno emanato la loro sentenza. Lo avrebbero mandato via già sabato, dopo il colloquio con Repubblica in cui l’assessore invocava “una svolta, perché così andiamo a sbattere”e se la prendeva con i dirigenti e assessori calati dal Nord, ossia da Grillo e Casaleggio.
Poi Raggi ha frenato. Ma Mazzillo ha ripetuto le sue accuse su altri quotidiani. E poco conta una sua nota di chiarimento, in cui ribadiva di “essere in linea con la sindaca”. Perché ha perso la sua lotta control’ala “milanese”, incarnata dall’assessore alle Partecipate Massimo Colomban: l’imprenditore veneto amico di Grillo e Casaleggio, che al posto del dimissionario dg dell’Atac Bruno Rota lunedì ha imposto un Cda con due suoi fedelissimi, Paolo Simioni (neo-presidente e amministratore unico) e Cristiano Ceresatto.
Insomma, Colomban ha vinto su tutta la linea contro Mazzillo: contrario anche al concordato preventivo per l’azienda dei trasporti, perché a suo dire rischierebbe di mandare in dissesto il Campidoglio, che vanta 500 milioni di crediti verso Atac.
La sconfitta di Mazzillo e della romanità
L’assessore ieri ha inviato una nota scritta di suo pugno nella quale faceva sapere di aver saputo “attraverso una chat” della decisione della sindaca, che accusava di non averlo informato. La sua chiusura poi era ancora più significativa: “Ciò mi consentirà di concentrarmi, con ancor maggior impegno, per garantire la solidità dei conti di Roma Capitale in modo così da consentire alla Sindaca di attuare il programma di rilancio della Capitale”. Mazzillo faceva sapere che aveva ancora intenzione di essere l’assessore al bilancio della giunta Raggi anche se la mossa del comunicato sembrava l’anticamera delle dimissioni.
Intanto è pronto l’ennesimo rimpasto di giunta. Per la delega ai lavori pubblici una delle due lasciate libere da Paolo Berdini, al momento del suo addio a Palazzo Senatorio in pole c’è Margherita Gatta. Esperta di contratti pubblici, considerata molto vicina alla sindaca Raggi, è da tempo uno dei nomi più gettonati per questo assessorato, e nel frattempo era già stata messa sotto contratto come collaboratrice di Luca Montuori, il responsabile dell’urbanistica. Per le politiche abitative invece toccherà a Stefania Grassia, dirigente ATER che doveva andare a dirigere il dipartimento patrimonio ma che così finirà a fare l’assessora.