Andrea Agnelli dice che la Super League andrà avanti. Poi la doccia gelata

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-04-21

Il Presidente della Juventus ha rilasciato un’intervista a La Repubblica prima del comunicato ufficiale. Il progetto, ora, potrebbe assumere nuovi contorni

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Per il momento la Super League non si farà, ma – parafrasando Franco Califano – non si esclude il ritorno. Prima del comunicato ufficiale in cui si è parlato della sospensione e del rinvio del progetto, Andrea Agnelli aveva rilasciato un’intervista pubblicata in prima pagina sull’edizione odierna del quotidiano La Repubblica. Il presidente della Juventus – deus ex machina di questa competizione, già bloccata prima del calcio d’inizio, insieme a Florentino Perez – aveva già saputo delle perplessità e dei passi indietro dei club inglesi. Ma, nonostante questo, ha parlato di un progetto innovativo che – prima o poi – vedrà la luce.

Andrea Agnelli e il progetto Super League che andrà avanti

Nella sua intervista con il direttore de La Repubblica, Maurizio Molinari, il numero uno della Juventus ha smentito le notizie circolate nella tarda serata di ieri delle sue dimissioni dalla carica di numero uno del club bianconero e ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a dar vita a questo progetto che, per il momento, è morto prima ancora di nascere. Ha parlato di un “patto di sangue” tra i club che avevano firmato l’accordo. Evidentemente, però, non aveva fatto i conti con i passi indietro e le proteste dei tifosi. E proprio l’idea che ha dei sostenitori sembra destinata a far discutere.

I più giovani vogliono vedere i grandi eventi e sono meno legati agli elementi di campanilismo che hanno segnato le generazioni precedenti, compresa la mia.

Un punto di vista imprenditoriali che fa a cazzotti con la realtà. E la testimonianza arriva dalle proteste social di molti tifosi (in piazza nel Regno Unito e social in Italia) che non hanno per nulla apprezzato questo tentativo di un torneo elitario composto da squadre che partecipano solo per blasone e titoli sportivi del passato. Insomma, l’accusa è quella di voler svuotare il calcio dei sentimenti. E, quindi, la visione del tifo come puro strumento per muovere soldi.

E, a proposito di questo, Andrea Agnelli – ribadendo l’intenzione di andare avanti nel progetto (chissà con chi, visti i numerosi disimpegni) ha utilizzato un paragone ardito:

Andare a creare una competizione che simuli ciò che fanno sulle piattaforme digitali — come Fifa — significa andargli incontro e fronteggiare la competizione di Fortnite o Call of Duty che sono i veri centri di attenzione dei ragazzi di oggi, che spenderanno domani.

Insomma, il tifoso è un mero consumatore. Il sentimento viene declassato al soldo. Insomma, come avere un “bidone della spazzatura al posto del cuore” (cit.).

(foto: da video pubblicato da Canale Youtube della Juventus)

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