Adriano Meloni: l'assessore che scambia le condanne per gossip

di dipocheparole

Pubblicato il 2017-04-11

“Non so a cosa vi riferite, sono qui per parlare di Blast e di quello che stiamo facendo per Roma. I gossip non mi interessano”. Così l’assessore al commercio, al Lavoro e al Turismo di Roma Capitale Adriano Meloni ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulla notizia di una sentenza di condanna civile …

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“Non so a cosa vi riferite, sono qui per parlare di Blast e di quello che stiamo facendo per Roma. I gossip non mi interessano”. Così l’assessore al commercio, al Lavoro e al Turismo di Roma Capitale Adriano Meloni ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulla notizia di una sentenza di condanna civile in primo grado nei suoi confronti per una causa di lavoro a margine di un evento alla Camera di Commercio di Roma. Il virgolettato è riportato dall’ADN Kronos.
virginia raggi adriano meloni
La domanda a cui Meloni non ha voluto rispondere riguardava la condanna al tribunale del lavoro ricevuto dall’assessore al lavoro della Giunta Raggi in primo grado. La storia, raccontata da Repubblica Roma, riguarda Sunrise Travel, la società di cui è amministratore dal 2008.

La vicenda inizia nel 2010, quando Martina, torinese con ottime competenze linguistiche, comincia a lavorare per la Sunrise Travel. È un’azienda che fa da tramite tra le agenzie di viaggio e i grandi siti di prenotazione. Il suo contratto è di collaborazione a progetto e viene rinnovato per quattro volte. Lei può lavorare quasi sempre da casa (pur con determinati orari da seguire) e le viene affidato un pacchetto clienti piuttosto corposo.
Il problema nasce quando Martina va in maternità e chiede l’indennità alla gestione separata dell’Inps: «Mi aspettavo di ricevere l’80 per cento dello stipendio, invece mi arrivava molto meno. Ho scoperto che accadeva perché mi venivano versati meno contributi del dovuto», racconta.

adriano meloni virginia raggi
Meloni aveva inquadrato la dipendente con un contratto a progetto mentre le spettava un contratto a tempo indeterminato secondo la sentenza di primo grado del tribunale:

Sembra solo un errore formale, invece lo stesso fenomeno si verifica pure durante la sua seconda maternità. «Nel 2014 ho iniziato a fare pressione per farmi versare almeno tutti i contributi. Invece a gennaio 2015, prima di rientrare al lavoro, sono stata allontanata con un sms in cui mi veniva detto che avevamo perso il mio cliente principale». A questo punto Martina, senza più un lavoro, porta la questione in tribunale e fa causa alla Sunrise.
Siccome non si riesce a trovare un accordo tra le parti, si fa il processo e si va a sentenza. Il giudice Fabrizio Scarzella emette il suo verdetto l’11 febbraio 2016 e dichiara «la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e pieno tra le parti dal 23 giugno 2010 al 17 gennaio 2015». Insomma, Martina avrebbe dovuto essere assunta a tempo indeterminato e non soltanto con quel “cocopro” che porta la firma proprio di Adriano Meloni, che della Sunrise Travel è amministratore, rappresentante legale e socio al 50 per cento.

Curioso che un assessore scambi la sentenza di un tribunale per gossip.

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