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«Il voto sul blog di Grillo è a rischio annullamento»
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2016-10-18
Ne è convinto l’avvocato Borré che ha rappresentato gli espulsi di Napoli e Roma nelle cause contro il M5S che hanno già portato ad alcuni reintegri. Il motivo? Un errore grossolano e il mancato invito degli iscritti a cui è stato disabilitato l’account
Il voto sul blog di Beppe Grillo per l’aggiornamento del Non-Statuto e del Regolamento del MoVimento 5 Stelle potrebbe essere annullato per due vizi di forma. Lo sostiene l’avvocato Lorenzo Borré in un’intervista all’agenzia di stampa Adn Kronos. Borré ha difeso gli espulsi di Roma e Napoli in una serie di cause che hanno già portato ad alcuni reintegri. Ed ha anche fatto notare tempo fa che gli inviti pressanti di Grillo a votare il regolamento servono all’obiettivo di raggiungere un quorum del 75% dei votanti, necessario affinché le modifiche proposte siano votate, anche se questo non è stato mai detto dagli organi del MoVimento 5 Stelle. Comprensibile, visto che il nuovo regolamento serve solo a proteggere Beppe Grillo.
«Il voto sul blog di Grillo è a rischio annullamento»
Secondo Borré oltre a quello del quorum c’è un altro problema. Quello di un errore grossolano commesso: sul blog di Grillo si vota sul Non Statuto e su due opzioni di Regolamento: una con espulsioni, l’altra con sospensioni ‘a vita’. Il Non Statuto è stato reso interattivo, c’è il link che consente di accedere al Regolamento perché i due documenti, vera e propria ossatura del Movimento, sono legati l’uno all’altro a doppio nodo. “Ma cliccando sul link in questione – spiega Borré all’Adnkronos – compare il testo del vecchio regolamento, quello di cui il Tribunale di Napoli ha ravvisato la nullità, e il cui tenore è ovviamente diverso da quello dei due regolamenti che i votanti sono chiamati a scegliere. Insomma con un voto solo si approvano tre distinti e contrastanti regolamenti. Una confusione che – per Borré – rende radicalmente nulla la votazione”. Per il legale, più in generale, “il tentativo di modificare il Non Statuto integrandolo con un nuovo regolamento è radicalmente viziato dall’approccio metodologico legato al rifiuto dello strumento assembleare previsto dal codice civile”.”Far votare per la scelta tra due diversi Regolamenti (quello che prevede le espulsioni e quello che prevede la sospensione ‘a divinis’) e contestualmente far approvare una modifica del Non Statuto che prevede la sua integrazione con il testo di uno dei due regolamenti in corso di approvazione comporta, di conserva, l’inammissibile approvazione di una norma statutaria ‘in bianco’, atteso che al momento della votazione della modifica del Non Statuto non si conosce il contenuto definitivo della norma che lo dovrebbe integrare”, fa notare il legale.
Ma il grande equivoco che sopra ogni altro rischia di vanificare gli sforzi del Movimento per dotarsi di nuove regole sta in quel link che richiama il vecchio regolamento. “Il testo dell’ art.8 del Non Statuto sottoposto all’esame dei votanti è il seguente: ‘Il ‘non statuto’ è integrato dalle disposizioni contenute nel regolamento pubblicato al link ed ha la peculiarità di essere interattivo, con il risultato che cliccando sul link compare il testo del vecchio regolamento”, quello che i giudici hanno dichiarato nullo, rimarca Borré. Altro elemento che rischia di invalidare le nuove regole “è poi la questione degli iscritti mai formalmente espulsi, ma a cui è stato disabilitato l’account, ai quali non è mai pervenuto l’invito al voto e che, di fatto, non possono votare. E già questo è un granello di sabbia in grado di inceppare il meccanismo. Insomma: tutto sbagliato, tutto da rifare”.