Chi ha votato M5S in Sicilia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-11-07

A scegliere Cancelleri è stato chi ha un’alta scolarizzazione, è disoccupato e vive in povertà. Il leader M5S con il voto disgiunto ha “rubato” voti soprattutto a sinistra. Numeri che dovrebbero far riflettere chi rappresenta la sinistra a livello nazionale. Succederà?

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Un’infografica del Messaggero riepiloga oggi il voto per livello scolare, professione e classe sociale in Sicilia, dove alla fine Nello Musumeci ha battuto Giancarlo Cancelleri in una partita che è stata aperta soltanto tra centrodestra e MoVimento 5 Stelle. È interessante notare che in base ai dati elaborati da SWG i voti a Cancelleri sono arrivati in massima parte da individui con un livello scolare alto, disoccupati e di classe sociale povera. Musumeci invece ha ricevuto il maggior numero di preferenze da chi ha un livello di scolarizzazione basso o medio, da casalinghe e pensionati e da chi si trova in una classe sociale alta o medio-alta. Mentre Micari, che ha perso male, non ha avuto nemmeno la soddisfazione di essere votato da chi aveva un livello scolare alto nonostante fosse il rettore dell’Università di Palermo.

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Il voto per livello scolare, professione e classe sociale (Il Messaggero, 7 novembre 2017)

L’incrocio dei dati ci spiega in qualche modo il successo del MoVimento 5 Stelle presso quegli strati della popolazione che sono stati dimenticati per decenni e hanno sofferto di più la crisi economica, e che oggi, nonostante la ripresa, non sono ancora riusciti a dare una svolta alla loro situazione. Questo spiega anche che il consenso del M5S nell’isola si fonda su una situazione economica che è ancora di sofferenza per i singoli. Di più: la percentuale di pensionati che ha votato per Musumeci è del 57%, mentre a votare per Cancelleri è soltanto il 18% di chi ha una rendita vitalizia. Anche questo spiega molto il successo del 5 Stelle e le prospettive di certo rosee per il futuro che ha il M5S nell’isola nonostante la sconfitta di ieri.
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I flussi di voti in Sicilia (Corriere della Sera, 7 novembre 2017)

Il Corriere della Sera invece pubblica l’analisi sui flussi di voti dell’Istituto Cattaneo, dal quale si evince che il voto disgiunto ha fatto morti e feriti soprattutto a sinistra: Micari ha avuto 7 punti in meno rispetto ai voti dei partiti che lo appoggiavano: ha preso 385mila voti mentre, cinque anni fa, Rosario Crocetta fu eletto con 617.073 voti. Musumeci, rispetto alle liste, ci ha rimesso l’1,5% dei voti che, dicono nel suo staff, sono andati altrove (a Cancelleri) causa della battaglia interna contro gli «impresentabili». Nel 2012 Musumeci aveva avuto 521.022 voti ora ne porta a casa oltre 820mila. Cancelleri ha avuto più voti di quanti non ne abbia raccolti il M5S. La differenza è di circa 200 mila voti ed è dovuta, secondo Rinaldo Vignati del Cattaneo, «alla grande visibilità del simbolo del M5S, con il suo candidato governatore, rispetto alla fragilità dei candidati consiglieri della lista». Cancelleri, in 5anni, ha raddoppiato i voti personali: da 368.006 a 711mila. Insomma, a scegliere Cancelleri è stato chi ha un’alta scolarizzazione, è disoccupato e vive in povertà. Il leader M5S con il voto disgiunto ha “rubato” voti soprattutto a sinistra. Dati che dovrebbero far riflettere la sinistra di governo in chiave nazionale.

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