Il giornalista ucraino Vladislav Maistrouk dà a Sgarbi della “capra” in geopolitica | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-11

Vladislav Maistrouk contesta in diretta a L’Aria che tira la posizione di Vittorio Sgarbi: “Ritengo che sia da canaglia dire che è possibile sacrificare una nazione di ucraini per dare una via d’uscita a Putin”

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Duro scontro questa mattina a l’Aria che tira su La7 tra il giornalista ucraino Vladislav Maistrouk e Vittorio Sgarbi. Centro del dibattito la posizione del critico d’arte e deputato sull’equilibrio dei rapporti tra Ucraina e Russia. “Io volevo dire che se Sgarbi parla di stati canaglia come la Cina – prende la parola Maistrouk – io ritengo che sia da canaglia dire che è possibile sacrificare una nazione di ucraini per dare una via d’uscita a Putin, che è un criminale di guerra. Quindi mi sembra una cosa da canaglia dire una cosa del genere, mi dispiace”. “Io non l’ho detta”, inizia a gridare Sgarbi, anche lui collegato con lo studio di Myrta Merlino da remoto.

Il giornalista ucraino Vladislav Maistrouk dà a Sgarbi della “capra” in geopolitica

“Capra, capra, capra, lei in geopolitica è una capra, uso il suo linguaggio”, replica il giornalista facendo il verso a Sgarbi. Le voci dei due ospiti si sovrappongono e la conduttrice fatica a tenere calmi gli animi. “Ho detto che auspico un accordo – spiega Sgarbi – ho detto che auspico una tregua. Non ho chiesto nulla per Putin, non tocca a me, non tocca a me. Io non ho chiesto vie d’uscita per nessuno, ho auspicato la tregua”. “Sento dire che Lukashenko potrebbe essere un intermediario – conclude Maistrouk – un presidente illegittimo che ha distrutto il suo stato sociale in Bielorussia, che ha picchiato a sangue i cittadini, quando sento questo penso agli ucraini che vogliono vivere in uno stato liberale e democratico. Poi questi discorsi sull’Ucraina che avrebbe già perso sul campo li sento dal primo giorno della guerra, siamo al quindicesimo, ci davate per spacciati già due settimane fa, anche prima dell’inizio, noi stiamo resistendo, anche grazie agli amici che abbiamo nel mondo che ci stanno fornendo le armi necessarie per continuare la nostra resistenza, però io non accetto di essere una vittima sacrificabile per far uscire Putin dal vicolo cieco nel quale è entrato da solo”.

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