Quando Piero Angela difese pubblicamente l’amico Enzo Tortora dopo l’arresto | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-14

In queste ore sui social media circola il video in cui Piero Angela difende pubblicamente l’amico Enzo Tortora in seguito al suo arresto

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Il 13 agosto 2022 è morto Piero Angela e in queste ore i principali social network e le pagine dei giornali si sono riempite di ricordi commossi di quanti lo hanno conosciuto di persona e dei suoi telespettatori. Tra la grande quantità di dediche, immagini e ricordi passati spunta anche un video in cui Piero Angela difende pubblicamente l’amico Enzo Tortora, che era stato arrestato perché accusato di traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico. In questo video Piero Angela si rivolge direttamente a Enzo Tortora, sostenendo l’innocenza di quest’ultimo. Piero Angela legge i nomi di quanti come lui erano convinti dell’innocenza di Tortora e passa in rassegna, smentendole, le accuse che gli venivano mosse. Anche nel difendere l’amico, Piero Angela sembra procedere mettendo in atto il metodo scientifico. Tortora è descritto da Angela come una persona estremamente corretta, per cui Angela sostiene che fosse improbabile se non impossibile che potesse avere a che fare con l’ambiente della malavita. Nel video in cui Piero Angela difende pubblicamente l’amico Enzo Tortora, il primo definisce  scherzosamente l’amico «un pantofolaro», un uomo che amava stare nella comodità della propria casa a leggere un libro e andare poi letto molto presto.

Il ricordo pieno di gratitudine di Gaia Tortora

Gaia Tortora affida a Quotidiano Nazionale il proprio ricordo di Piero Angela, raccontando l’umanità e la vicinanza dimostrata dall’amico storico di suo padre durante il momento difficile dell’arresto:

«Quella maledetta mattina dell’arresto di papà io allora tredicenne me lo trovai sbattuto in tv in manette, per una perfetta passerella orchestrata da una stampa vergognosa. Nessuno sa che io per lo choc rimasi muta. Andai in camera e non parlai più. Per ore. Non mi usciva una parola. Le ore passavano e io non parlavo. Poi arrivasti tu. Entrasti in camera mia. Ti sei seduto accanto a me, mi hai parlato e io ho ricominciato a respirare. Piano piano. Sei rimasto sempre al suo fianco. Al nostro fianco. Ogni volta mi facevi un complimento sulla mia carriera e io sapevo che valeva per due. Lo so Piero, è la natura, ma io oggi sono rimasta senza fiato un’altra volta».

 

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