La lezione del vescovo di Sanremo a Pillon su Drusilla Foer: “Si tratta solamente di una finzione artistica”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-14

Il vescovo di Sanremo, Antonio Suetta, spegne le polemiche sollevate – tra gli altri – da Simone Pillon per la decisione di Amadeus di avere al suo fianco Drusilla Foer come co-conduttrice sul palco dell’Ariston

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Anche Monsignor Antonio Suetta, vescovo di Sanremo, si è pronunciato sulla presenza di Drusilla Foer al Festival come co-conduttrice di Amadeus per una delle cinque serate sul palco dell’Ariston. Lo ha fatto però per spegnere le polemiche e abbassare i toni nei confronti di chi stava strumentalizzando la vicenda, come fatto ad esempio dal senatore della Lega Simone Pillon, che aveva parlato di “quota gender inclusive assegnata a un Sanremo sempre più Lgbt”, oppure dai giornali di destra Il Tempo e Il Giornale, che nel dare la notizia si sono rivolti a Drusilla Foer rispettivamente come “Un travestito” e “un uomo tra quattro donne”.

La lezione del vescovo di Sanremo a Pillon su Drusilla Foer

“Non conosco nel dettaglio l’uomo che sta dietro a Drusilla, ma francamente polemizzare con questa scelta mi sembrerebbe una forzatura”, ha detto Suetta all’Adnkronos. “Conosco la signora Coriandoli – ha aggiunto – e penso che Drusilla in fondo sarà un po’ come il personaggio simpatico e a me più conosciuto. Non è detto che faccia propaganda ideologica, ci sono tanti artisti che si travestono senza per questo fare passare un messaggio gender”. Una riflessione che più che apparire una difesa della decisione di Amadeus appare un “richiamo” a chi ha sollevato polveroni preventivi strillando come al solito allo scandalo senza motivo. Vladimir Luxuria aveva ipotizzato che la presenza di Drusilla avrebbe potuto fare da apripista per una ipotizzabile futura conduzione transgender al Festival. “Mi pare eccessiva quanto tirata questa lettura”, ha commentato il vescovo di Sanremo , secondo il quale “appartenendo al mondo del teatro e dell’arte, non mi pare che abbia una connotazione ideologica o di propaganda”.

Sui social c’è chi aggancia Drusilla Foer al dibattito sul mancato ddl Zan. “Credo che il discorso non abbia proporzione – prosegue il vescovo Suetta – perché mentre il ddl Zan si riferisce alla vita concreta di persone che nelle varie situazioni quotidiane esprimono determinati tipi di esigenze o di sensibilità, qui si tratta semplicemente di una finzione artistica. E un personaggio cucito addosso non significa di per sé che questa persona sia portatrice di istanze di quel tipo. Pur non conoscendolo. Pensiamo ai Maneskin: sono quasi tutti vestiti da donna ma non sono portatori di questo tipo di messaggio. È un gioco teatrale anche simpatico”.

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