La lettera di Veronica Pivetti a favore dell’adozione ai single: “Anche un solo genitore può dare amore”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-23

In una lettera pubblicata dal quotidiano La Stampa, l’attrice e presentatrice Veronica Pivetti prova a portare l’attenzione sull’adozione ai single

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“Ci ho provato ad avere un figlio, ma non è venuto. Poi non ho più avuto un marito con cui fare un figlio. Dopo il marito, non ho mai più avuto un compagno con cui io volessi fare un figlio”: con una lettera inviata a La Stampa e pubblicata oggi, Veronica Pivetti parla di adozione monoparentale e descrive la sua situazione: “Non sono una madre – esordisce – non potrò più esserlo, ma non sono nemmeno una ‘bandiera‘, né la portavoce di ciò che significa ‘non essere madre’”. L’attrice e conduttrice 57enne ci tiene a precisare di non voler “ridurre un passaggio fondamentale della vita ad un cliché, uno stereotipo. O a una categoria“, ma spiega che “essere madre ha così tanto a che fare con il nostro vissuto. Mia mamma, che ha amato e ama me e mia sorella profondamente, ha sempre detto che, se avesse fatto dei figli, avrebbe cercato di non commettere gli errori che i suoi genitori avevano commesso con lei. E non odiava i suoi genitori, tutt’altro, ma voleva ‘migliorare’ un percorso iniziato come figlia, il cui seguito non poteva che essere quello genitoriale”.

La lettera di Veronica Pivetti a favore dell’adozione monoparentale: “Anche un solo genitore può dare amore”

Il fulcro del ragionamento è questo, e nasce dalla sua esperienza diretta: “Un figlio appartiene a sé stesso e a nessun altro, non c’è dubbio, ma è anche una scelta d’amore condivisa. E magari non hai la persona con cui condividere questa scelta”. Perciò, arrivano le conclusioni di Pivetti: “C’è un’altra cosa che vorrei dire. Riguarda una moltitudine di bambini, anche piccolissimi, che aspettano soltanto l’amore di un genitore. Sì, sì, anche di uno solo. Magari proprio di quella ‘non madre’ che non ha trovato il compagno giusto ma che è nata per essere madre e che lo desidera da sempre. Che sarebbe felice di avere una famiglia”. In calce alla lettera il ringraziamento dell’attrice a “chi ha permesso questo dibattito. Acceso, serio, ironico, profondo, mai violento, qualche volta tagliente e inclusivo del pensiero di tante. Madri e non madri. In ogni caso, donne. Noi”.

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