“Per aver parlato di schwa mi hanno augurato lo strupro”, Vera Gheno racconta gli insulti ricevuti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-29

La linguista subisce continui attacchi sui social per via delle sue battaglie in difesa del politicamente corretto e del linguaggio

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Nei giorni in cui il Senato ha bocciato la proposta di declinare le cariche femminili al femminile, una donna che ha sempre lottato contro le discriminazioni di genere nel linguaggio corrente. Perché Vera Gheno è stata una delle grandi promotrici dell’utilizzo dello schwa, ma proprio per questo è stata bersagliata da una miriade di insulti sui social e minacce. E tra i tanti commenti che ha ricevuto, il peggiore è “l’augurio” di subire uno stupro. La classica dialettica del linguaggio dell’odio che corre imperante sulle varie piattaforme.

Vera Gheno e le minacce per la sua battaglia in favore dello schwa

E lei, linguista da sempre favorevole all’utilizzo di un linguaggio corretto per definire cose, persone e fatti – quello che può essere definito “politicamente corretto”, ha raccontato tutto ciò in un’intervista rilasciata al settimanale “Il Venerdì di Repubblica”:

“Ricevo decine di commenti offensivi ogni giorno. Si va da quelli più bestiali, che riguardano il mio aspetto, a quelli con cui mi si augura lo stupro. Un grande classico, come sanno bene tutte le donne che si espongono. L’altra strada: mettere in dubbio i miei titoli e le mie competenze. Accadrebbe se fossi un uomo? Il dibattito, non solo sulla mia bacheca, è venato di una profonda misoginia che caratterizza, da una parte, la nostra società e, dall’altra, il nostro mondo intellettuale e accademico. Lavoro in ambito universitario da un quarto di secolo e la misoginia l’ho sempre percepita, ma è aumentata nel momento in cui mi sono esposta e ho iniziato, diciamo così, la mia strada di militanza!”.

Tasselli che fanno parte di un canovaccio ben noto e che, nell’Era dei social, si è acuito ancor di più. Commenti, insulti e minacce che sono arrivati dopo aver parlato dell’utilizzo dello schwa, quella desinenza finale neutra che viene utilizzata – come spiegato più volte da Vera Gheno, per declinare quei plurali maschili che vengono comunemente utilizzati nella lingua corrente.

E tutto ciò si inserisce nel classico corto-circuito che si genera online. Perché la linguista ha espressamente ribadito di non aver indicato l’uso dello schwa in ogni luogo (linguistico) e in ogni istante. Ha sempre spiegato che l’utilizzo è personale e non universale. Insomma, non una regola linguistica da imporre a tutti. Ma, evidentemente, questa democrazia nell’utilizzo di quella desinenza neutra non piace a molti. Sicuramente non a chi ha deciso di riversare il suo odio contro di lei.

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