Una falsa aggressione dietro le citofonate di Salvini al Pilastro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-23

Una quindicenne aveva denunciato un furto con aggressione. La polizia ha scoperto che era tutto falso. La Lega aveva cominciato a cavalcare la vicenda, poi è sparita

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C’è una falsa aggressione dietro le citofonate di Matteo Salvini al Quartiere Pilastro di Bologna. Lo racconta oggi Il Fatto Quotidiano, che spiega perché il Capitano e la candidata alla presidenza della Regione Emilia-Romagna si trovassero in zona l’altroieri prima del video «Scusi, lei spaccia?» e della comparsata con la signora Anna Rita Biagini:

Altro punto su cui Salvini e la sua candidata Lucia Borgonzoni sorvolano è perché il leader leghista martedì sera fosse nel quartiere Pilastro a Bologna e proprio in via Grazia Deledda. Il giorno prima era stata denunciata un’aggressione da parte di una quindicenne: la ragazza aveva detto che, prima che potesse reagire, era stata colpita con un pugno al viso. Il bandito le aveva poi strappato lo zaino, la giacca e il telefono. Una notizia subito cavalcata da Borgonzoni con una nota ad hoc: “Da sempre segnaliamo problemi in quella zona, ma il Pd le periferie le ha abbandonate, trasformandole in ghetti e mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini. Sono vicina a questa ragazza. E questi lunghi silenzi del Partito democratico di Bonaccini su episodi così gravi?”.

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Ieri però la polizia di Bologna ha denunciato la quindicenne per procurato allarme e simulazione di reato: era tutto inventato. Si era messa d’accordo con l’aggressore, un amico 19enne, per inscenare il furto. A riprova, gli agenti hanno scoperto nel cellulare “rubato”un video in cui la coppia provava le mosse della futura rapina. Su questa operazione di polizia non sono pervenute dichiarazioni dalla Lega.

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