“Tu puzzi”: gli insulti razzisti al candidato con la lista di Beppe Sala

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-07

Marcus Pace vittima di insulti razzisti durante un incontro pubblico a Milano

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“L’Italia non è un Paese razzista, ma…”. Ma proseguono gli episodi di intolleranza xenofoba lungo tutto lo Stivale. L’ultima vittima di questa assurda dialettica che si basa sull’odio è Marcus Pace, giovane candidato al Consiglio Comunale di Milano con la lista del sindaco uscente Beppe Sala. Frasi ed epiteti razzisti rivolti durante un incontro con la cittadinanza nella zona di Santa Maria del Suffragio, nella zona Est del capoluogo lombardo.

Marcus Pace, il candidato a Milano insultato per le sue origini

“Ieri doveva essere una giornata di festa e condivisione ma ho subito un attacco razzista – ha raccontato Marcus Pace sulla sua pagina Facebook, raccontando quanto gli è accaduto domenica scorsa -. Ero all’incontro con la cittadinanza presso la pagoda di Santa Maria del Suffragio con Stefano Bianco, amico e candidato Presidente del Municipio 4, quando due individui, abitanti del mio quartiere, mi hanno insultato con quelle parole”.

Epiteti razzisti, usciti dalle bocche di due persone che vivono nel suo stesso quartiere. Uomini che non hanno celato i propri ideali (anti-costituzionali), prima di passare agli insulti liberi contro Marcus Pace: “Io sono un fascista e tu puzzi, prendi sussidi che sono nostri”. Classici cliché tipici di quell’assurda ideologia xenofoba nei confronti di un giovane che si sta spendendo in politica e con un ruolo attivo nella città. Ma lui non ha la minima intenzione di farsi intimidire da quanto gli è accaduto: “Non ho mai vissuto di vittimismo e tanto meno inizierò oggi perché sono parte di questo Paese, e tra gli ultimi promotori con il mio lavoro della manifattura artigiana italiana. Da figlio adottivo prima di genitori italiani e Italiano poi, condanno ogni forma di fascismo e intolleranza becera. Non siamo più un Paese sotto regime ma parte del Mondo.Poco fa sono stato alla polizia a denunciare gli aggressori”.

(foto: da profilo Facebook)

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