La partigiana Teresa Vergalli sulla guerra in Ucraina: “Nulla è conquistato per sempre, va sempre difeso” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-02

Ospite di Dimartedì, la partigiana Teresa Vergalli ha spiegato le similitudini tra la sua esperienza nella seconda guerra mondiale e la guerra in Ucraina

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Teresa Vergalli è stata protagonista della Liberazione e dell’emancipazione femminile. Nata a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, nell’Ottobre del 1927, assistette a soli 5 anni all’arresto del padre, combattente della prima guerra mondiale perseguitato per il suo impegno antifascista. A Dimartedì ha parlato della guerra in Ucraina: “Non credevamo che fosse possibile, invece non c’è mai qualcosa di conquistato per sempre. Va sempre difeso, e va sempre apprezzato. Il bene che abbiamo dobbiamo apprezzarlo quando ce l’abbiamo e tenerlo caro, e fare in modo che non venga cancellato dagli avvenimenti futuri. Non lo credevamo possibile”.

La partigiana Teresa Vergalli sulla guerra in Ucraina: “Nulla è conquistato per sempre, va sempre difeso”

Il conduttore Giovanni Floris le chiede: “Sono paragonabili le esperienze? I suoni delle sirene, le bombe, i rifugi… Questi ricordi tremendi che lei mantiene sono paragonabili a quello che accade adesso?”. E Vergalli: “Immagino di sì, la paura è la stessa, il pericolo è lo stesso. Si aveva paura degli apparecchi che volavano alti per andare a bombardare Milano. Io ero a Reggio Emilia, e da lì si sentivano i rombi dei bombardamenti a Milano, Abbiamo avuto anche un bombardamento a Reggio, ai primi giorni del gennaio del 1944, gli aerei erano talmente bassi che sebbene fosse notte io ricordo il colore grigio e le scritte con tante X e tanti numeri e tante K che avevano sulla pancia questi aerei da bombardamento. E sono morte circa 300 persone, ho trovato che i primi morti erano 266, persone civili, perché la guerra moderna la fanno i civili, le donne i bambini  i vecchi. Non è una guerra che si fa al fronte”. Vergalli ha raccontato la sua esperienza di guerra e il suo ruolo nel libro “Storie di una staffetta partigiana”. Ha scritto anche un romanzo dal titolo “Un cielo pieno di nodi”.

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