Tamponi gratis per chi lavora a scuola? Solo con certificato medico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-19

Servirà il certificato medico per giustificare il mancato vaccino: a definirlo è stato il Minstro Bianchi che non tutela i no vax nonostante il testo lasci interpretazioni differenti

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Forse in ritardo ma il Ministro della Scuola Patrizio Bianchi addrizza il tiro sui temi sanitari, così dopo aver paventato l’ipotesi di mettere a disposizione per i prof no-vax i tamponi gratuitamente oggi la linea cambia. Il green pass come noto sarà obbligatorio per gli operatori scolastici, dunque servirà che i docenti siano o vaccinati o tamponati entro le 48ore precedenti. Inizialmente il Ministro aveva immaginato di offrire gratuitamente i tamponi ai professori che avevano deciso di non vaccinarsi, avallando una specifica richiesta dei sindacati. Ora la decisione è cambiata: per ottenere gratuitamente il tampone andrà dimostrato di appartenere alla categoria dei soggetti fragili, per farlo sarà dunque necessario un certificato medico.

Tamponi gratis per chi lavora a scuola? Solo con certificato medico. La nota esplicativa del Ministero

“Stiamo assegnando specifiche risorse per l’emergenza sanitaria — si legge nel testo di viale Trastevere — . Le scuole potranno destinare parte di queste risorse alla copertura dei costi per effettuare tamponi diagnostici al personale scolastico impegnato nelle attività in presenza e che si trovi in condizioni di fragilità sulla base di idonea certificazione medica”, un messaggio che non lascia interpretazioni: i no-vax sono fuori dal progetto. Chi non si vuole vaccinare per scelta dovrà per forza pagare i tamponi.

La bagarre sul tema si è accesa, in tanti sono i protagonisti di un dibattito che sempre più infervora i protagonisti. Il primo è stato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi: “Stupisce la discrepanza tra le parole del ministro e il testo del protocollo — la risposta di Giannelli, al testo diramato in queste ore — . Come chiunque può constatare, non vi è alcun riferimento al personale impossibilitato a vaccinarsi e si dà per scontato che gli esami siano rimborsabili a tutti i dipendenti, senza distinzioni, a spese delle risorse erogate alle scuole”. Poi il punto, per la scuola come per i ristoranti è sul controllo: chi potrà tutti i giorni effettuare un check sul green pass? Ma anche l’Anief in queste ore è scesa in campo, calciando il problema in tribuna. Nel corso di una accorata risposta a Roberto Burioni, Pacifico che è il presidente dell’Associazione Sindacale Professionale ha sostenuto che “Burioni si dedichi a trovare soluzioni definitive per sconfiggere il Covid-19 piuttosto che attaccare chi difende la salute degli studenti e del personale – riferendosi al duro attacco del virologo contro i professori no vax -. Un uomo di scienza dovrebbe accusare i politici di vergognarsi per non aver sdoppiato le classi in due anni e non quegli insegnanti che hanno garantito la didattica a distanza dei figli degli italiani perché gli spazi per la sicurezza c’erano e oggi invece non ci sono”

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