Il mini-taglio delle pensioni? Dopo le elezioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-14

2,7 milioni di ex lavoratori italiani hanno ricevuto nelle pensioni cifre più alte del dovuto e ora devono restituirle. Si è, però, deciso di dilatare i tempi per evitare ripercussioni sul voto di maggio

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Nei primi tre mesi dell’anno non sono ancora stati applicati i tagli alle pensioni sopra 1.539 euro lordi al mese previsti dalla legge di Stabilità. Ovvero quella norma pubblicizzata come taglio alle pensioni d’oro che dovrebbe portare nelle casse dello Stato 2,3 miliardi di euro in tre anni. L’Inps, però, non ha avuto tempo di ricalcolare tutti gli importi, così finora ha pagato le pensioni come se non fosse mai stata approvata la legge di Bilancio. Quindi 2,7 milioni di ex lavoratori italiani hanno ricevuto cifre più alte del dovuto e ora devono restituirle. Si è, però, deciso di dilatare i tempi per evitare ripercussioni sul voto di maggio.

taglio pensioni d'oro
Il taglio delle pensioni d’oro (La Repubblica, 12 dicembre 2018)

Il Fatto Quotidiano spiega che ad aprile le pensioni inizieranno a subire la riduzione prevista dalla legge; l’addebito delle cifre di troppo versate da gennaio a marzo, molto basse per buona parte dei coinvolti, sarà sul cedolino di giugno. Sottolinea invece La Stampa che per le pensioni poco sopra i duemila euro al mese il taglio varrà circa 170 euro l’anno (di qui in poi). Una misura fastidiosa, abbastanza da convincere il governo a chiedere di rinviarla a dopo le elezioni europee. Che l’ipotesi sia sul tavolo lo confermano fonti interne all’Inps e un’interrogazione urgente presentata dai parlamentari Pd Tommaso Nannicini e Chiara Gribaudo. «Più si ritarda, più alto sarà il conguaglio», dicono i due.

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