Caso Bourdain, Luca Di Bartolomei difende Asia Argento: “Penoso indicare come causa di un suicidio un litigio”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-09-29

Oggi a difendere l’attrice italiana dalle gravi insinuazioni che la ritengono in parte responsabile del suicidio dello chef ci ha pensato Luca Di Bartolomei

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Hanno fatto molto discutere le notizie di stampa sul caso di Anthony Bourdain. Nello specifico, a scatenare il polverone sono stati gli ultimi messaggi che lo chef 61enne avrebbe scambiato con la compagna Asia Argento prima di togliersi la vita, almeno stando alla ricostruzione fatta nella biografia non autorizzata “Down and Out in Paradise: The Life of Anthony Bourdain”, scritta dal giornalista Charles Leerhsen e in uscita l’11 ottobre. Il suicidio di Bourdain, infatti, è stato a lungo oggetto di dubbi e interrogativi, con qualcuno che era arrivato pure a puntare il dito contro Asia Argento per le sue presunte responsabilità in relazione al gesto estremo del compagno.

Luca Di Bartolomei difende Asia Argento: “Penoso indicare come causa di un suicidio un litigio”

All’interno del libro di Leerhsen, tutto basato su mail e messaggi provenienti dai dispositivi elettronici di Bourdain, viene raccontata pure la tumultuosa storia dello chef con Asia Argento, durata per ben due anni. In particolare, l’autore si sofferma sugli ultimi giorni di vita del 61enne, quando, nello specifico, l’uomo avrebbe visto alcuni scatti della compagna che ballava in un albergo di Roma col giovane giornalista francese Hugo Clément. Rino Barillari, noto fotografo della Capitale e autore delle foto, aveva così commentato quegli scatti: “Tutti li hanno guardati…era una scena di pazza sensualità”.

E Leerhsen sarebbe riuscito ad ottenere proprio i messaggi inviati da Bourdain ad Argento dopo la visione di quelle immagini: “Sto bene. Non sono infastidito. Non sono neanche geloso che tu sia stata con un altro uomo. Non ti possiedo. Sei libera. Come ti ho detto. Come ti ho promesso. Ma sei stata negligente. Sei stata sconsiderata con il mio cuore. La mia vita”. Ma il messaggio più incriminante per la Argento sarebbe quello che lei gli avrebbe mandato il giorno stesso del suicidio. “C’è qualcosa che posso fare?”, avrebbe chiesto lui: “Smettila di rompermi le palle”, avrebbe risposto lei ricevendo come unica replica da parte di Bourdain un “Ok”.

E oggi a difendere l’attrice italiana dalle gravi insinuazioni che la ritengono in parte responsabile del suicidio dello chef ci ha pensato Luca Di Bartolomei, figlio dell’ex capitano della Roma Agostino Di Bartolomei, morto suicida nel 1994: “È penoso e violento indicare come nesso casuale di un suicidio un litigio, o solo un no – ha scritto su Twitter – Lo so, visto che fui l’ultima persona a parlare con mio padre dicendogli che sarei andato a scuola e non a lavoro con lui. Mostrate pietà per i sopravvissuti che sono spesso vittime 2 volte”. Anche perché la famiglia di Bourdain si sarebbe già dissociata dal libro di Leerhsen, definito “una finzione dannosa e diffamatoria”.

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