L’attentato di Strasburgo? Un false flag contro i Gilet Gialli

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-12-12

Come da copione l’Internet ha già chiuso il caso dell’attentato terroristico di Strasburgo. A poche ore dagli spari era già stato scoperto che era tutto un piano per salvare Macron dai gilet jaunes e distrarre l’opinione pubblica alimentando un senso di insicurezza e paura. Esattamente quello che i complottisti hanno detto per tutti gli attentati dal 2001 ad oggi

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Il presidente francese Macron annuncia di aver accettato alcune delle richieste dei gilet jaunes; il giorno dopo “casualmente” c’è un attentato terroristico a Strasburgo. A sparare è un uomo già noto alle forze dell’ordine e inserito nel database della Direction générale de la Sécurité con la Fiche-S (quella per le persone che rappresentano un potenziale rischio per la sicurezza). Coincidenze? Per i complottisti dell’Internet non c’è alcuna novità e nessuna sorpresa, il copione è sempre lo stesso: sono i poteri forti che cercano di distrarre l’attenzione dei media.

QAnon svela il complotto contro i Gilet Gialli

In Francia i social network sono stati inondati di messaggi che denunciano il complotto ai danni del movimento di protesta dei gilet gialli. Il Nouvel Observateur e l’edizione francese dell’Huffington Post riferiscono come subito dopo le prime notizie dell’attentato abbiano iniziato a fioccare ipotesi che invariabilmente conducevano ad una sola spiegazione: il false flag organizzato per danneggiare il movimento di protesta.

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La vicenda dell’attentato di Strasburgo è stata ripresa anche da Q, l’anonimo che ha rivelato al mondo l’esistenza del famigerato complotto contro Trump per impedire al Presidente USA di portare a compimento il suo piano segreto di liberazione della politica statunitense da una pericolosa lobby pedofila. Secondo Q – che non esiste – l’attentato è un moto per mettere a tacere le proteste contro il governo francese.

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Missione compiuta, scrivono i teorici del complotto. L’opinione pubblica è stata distratta grazie ad un piano ordito dai massoni che aveva come obiettivo quello di mantenere al potere il tiranno Macron che stava per essere detronizzato. Manca ancora il furbacchione che ci racconta che non è morto nessuno e che in realtà tutte le vittime sono crisis actor, ma niente paura, nelle prossime ore salterà fuori.

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Anche in Italia si sono accorti che c’è qualcosa che non va. C’è chi ci spiega che l’attentato di Strasburgo è avvenuto proprio durante il periodo delle manifestazioni dei Gilet Gialli e “il rinnovo del parlamento europeo con le votazioni”. In realtà all’Europarlamento è in corso la seduta plenaria, le elezioni saranno a maggio dell’anno prossimo, quindi probabilmente è prematuro pensare che le élite mondialiste avessero come obiettivo quello di nascondere il rinnovo del Parlamento.

Il complotto del Nuovo Ordine Mondiale contro i Gilet Gialli

La versione “internazionale” del complotto sembra essere pacificamente accettata anche nel nostro Paese. Già questa mattina c’era chi notava la “sospetta puntualità dei mezzi di terrore per la distrazione di massa”. Proprio mentre Macron indossava la maschera del leader democratico ha “inscenato la fuga del terrorista”. L’obiettivo finale non è tanto quello di smorzare i toni delle proteste o di distrarre l’opinione pubblica quanto quello di infiltrare agenti speciali dell’esercito del Nuovo Ordine Mondiale. Un esercito formato ovviamente da mercenari africani.

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Un false flag ci sta benissimo, commenta qualcuno su Facebook, perché è proprio il momento giusto: Macron cede, i gilet gialli vogliono andare avanti, c’è la plenaria all’Europarlamento che già di per sé attira le attenzioni dei giornalisti. Insomma un’occasione ghiottissima per convincere tutti a guardare alla Francia e Strasburgo.

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Se non fosse che già tutti stanno guardando alla Francia, da settimane per via delle proteste, e a Strasburgo come sempre accade quando c’è un’assemblea plenaria. Insomma, dove sarebbe il vantaggio? Secondo alcuni l’unica cosa che mancava era “un’iniezione di paura per rafforzare i poteri forti”.

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Ma quali sono i poteri forti e cosa vogliono? Evidentemente Macron non ne fa parte, altrimenti non avrebbe ceduto alle richieste dei manifestanti di Parigi. E c’è da dire che i poteri forti non sembrano poi così forti. Se lo fossero non avrebbero avuto bisogno di un attentato, anzi riuscirebbero a fare tutto di nascosto senza che nessuno se ne accorga.

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E invece noi, come ogni volta, come ogni attentato, i poteri forti hanno bisogno di questo barocco sfoggio di capacità operative. La distrazione di massa avviene con un evento terroristico le cui finalità però vengono rivelate poche decine (o qualche ora al massimo) dopo che è stato compiuto. Un piano così perfetto che però viene scoperto subito? Nessuno si chiede come mai sia così facile scoprire i false flag. Forse chi li denuncia fa parte del complotto. Cosa c’è di meglio che distrarre l’opinione pubblica parlando di false flag e operazioni sotto copertura e dando quindi implicitamente per scontato che non ci sia alcun rischio per la sicurezza? Perché chi propugna certe teorie dimentica che se tutto è finto allora i cittadini non hanno nulla da temere. Ma in questo modo allora gli attentati non servono a generare uno stato di insicurezza. E nemmeno a distrarre l’opinione pubblica. A cosa servono quindi? Nessuno dei complottisti lo dice. Coincidenze?

Leggi sull’argomento: Gli insulti dei sovranisti a Simona Bonafè durante l’attentato a Strasburgo

 

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