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Sondaggi, M5S e centrodestra a due punti dal PD
neXtQuotidiano 30/04/2016
Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera di oggi parla dei risultati di un sondaggio di IPSOS che dettaglia lo scenario politico italiano: M5S e Partito Democratico sono molto vicini , il centrodestra è in ripresa
Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera di oggi parla dei risultati di un sondaggio di IPSOS che dettaglia lo scenario politico italiano: M5S e Partito Democratico sono molto vicini anche se quest’ultimo continua a prevalere nella graduatoria delle intenzioni di voto pur risultando in lieve flessione.
I due partiti risultano ora separati solamente da 2,2% mentre allora la distanza era di 5,3%. Le sei settimane che separano i due sondaggi sono state caratterizzate da avvenimenti di grande rilievo, sul fronte interno e su quello internazionale. Si tratta di avvenimenti che sembrano aver determinato qualche segnale di cambiamento nelle scelte degli elettori. Vediamo i risultati in dettaglio, iniziando dalla «zona grigia» rappresentata da astensionisti ed indecisi che raggiungono il livello più elevato nell’ultimo anno, atte standosi a 36,9%. Come si diceva, il Pd mantiene il primato nella graduatoria di voto con il 31,1% delle preferenze, in flessione di 1,1% rispetto a marzo, seguito dal M5S con il 28,9%.
Il primo risulta indebolito dalle permanenti tensioni interne, che si sono manifestate anche in occasione del referendum sulle trivelle, e dalla vicenda giudiziaria campana (è indagato il presidente dimissionario del Pd campano Stefano Graziano) che hanno evidenziato, una volta di più, lo scollamento del partito tra centro e periferia, non tanto o non solo per le tumultuose vicende che hanno accompagnato le elezioni primarie in diverse città, quanto piuttosto per l’immagine di un partito che in svariati contesti locali sembra fuori controllo.
Anche il centrodestra si sta avvicinando a Renzi:
Pur con questa incognita, le intenzioni di voto per una lista unica di centro destra sono oggi pari al 28,9%, sostanzialmente in linea con il risultato del M5S (29,1%), ed in lieve flessione rispetto alla somma algebrica dei tre partiti misurati singolarmente dato che, come spesso accade, l’unione di forze politiche produce qualche contrarietà e disaffezione nell’elettorato di partenza. Immaginando un ballottaggio tra Pd e la lista unica di centrodestra, ad oggi il primo prevarrebbe sulla seconda 52,3% a 47,7%, con gli elettori del M5S più a favore del Pd (35% a 25%) e i centristi di Area popolare a favore della lista unica di centrodestra (55% a 35%). Sorprendentemente, tenuto conto che sono alleati del Pd nella coalizione di governo.