La solitudine degli italiani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-17

Il Rapporto Istat 2018: il 20 per cento dei maggiorenni dichiara di non avere alcuna persona su cui fare affidamento. In aumento le famiglie composte da una sola persona

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In Italia meno del 10 per cento degli individui che appartengono alla cosiddetta classe dirigente afferma di non aver nessuno su cui poter contare, una quota che sale al 25 per cento nelle famiglie degli operai in pensione che si sentono ancora più abbandonate di quelle a basso reddito con stranieri, dove la percentuale della solitudine percepita è al 22: numeri che vengono dal Rapporto Istat 2018 e che sono illustrati da Stefano Feltri oggi sul Fatto Quotidiano, e che fanno pensare che anche la solitudine sia ormai una questione di classe:

Dai dati dell’Istat risulta che il 20 per cento dei maggiorenni dichiara però di non avere alcuna persona su cui fare affidamento, l’80 per cento invece cita almeno un parente. Ma la famiglia, per quanto importante, non è l’unica rete di cui si ha bisogno. Ci sono sei milioni di italiani con più di 14 anni che dichiarano di avere più reti e relazioni: il 60 per cento si appoggia agli amici ma ben 3 milioni, invece, dichiarano di non avere nessuno fuori da quella manciata di parenti stretti che gli sono toccati in dote per nascita.

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La solitudine degli italiana (Il Fatto Quotidiano, 17 maggio 2018)

E, comunque, le famiglie composte da una persona sola (ammesso che abbia senso chiamarle famiglie) sono passate dal 21,5 per cento del 1997-1998 al 31,6 per cento del 2015-2016. Anche ammesso che questo dato vada preso un po’ con le pinze perché potrebbe non considerare alcuni rapporti di coppia flessibili o comunque non sanciti dal matrimonio, l’Istat ci ricorda che “sta re soli, per quanto sempre più spesso sia anche una scelta, non rende più felici”. Questi nuovi single sono quelli che “indicano con meno frequenza punteggi alti per la soddisfazione per la propria vita, in generale e con riferimento alle relazioni famigliari.

Tra questi solitari si salvano quelli con un livello di istruzione elevato che compensano l’assenza di famiglia con una maggiore partecipazione culturale: l’indice è pari a 47,3 per cento tra i laureati, soltanto 3,1 percento tra chi ha la licenza elementare.

Foto copertina da: Pixabay

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