Skam Italia 5, il “micropene” di Elia scatena gli sfottò dei fan, Turano: “Abbiamo tanto da imparare”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-09-01

Nonostante la necessità di “normalizzare” certe questioni, non sono manccate le critiche sui social

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È uscita oggi su Netflix la quinta stagione di Skam Italia, la serie tv per ragazzi che ha subito monopolizzato il dibattito su Twitter tra i giovanissimi. Il motivo? Uno degli argomenti portanti delle nuove puntate, ovvero il micropene di Elia (Francesco Centorame), il protagonista della stagione. Una tematica, questa, delicata ed inedita (oltre che poco affrontata), che costringerà il ragazzo a compiere un complesso percorso di autoaccettazione. Ma, nonostante la necessità di “normalizzare” certe questioni, non sono mancate le critiche sui social, dove molti utenti hanno puntato il dito contro gli showrunner Alice Urciuolo e Ludovico Bessegato per il tema individuato, per molti inaspettato e poco adatto.

Gli sfottò e le critiche dei fan di Skam Italia sul “micropene” del protagonista non si sono fatti attendere e hanno “scatenato” la reazione di Pietro Turano, tra i protagonisti storici della serie (in cui interpreta Filippo Sava) e soprattutto noto attivista LGBT. Turano ha utilizzato parole nette e ha scritto in una storia su Instagram: “Fate tanto i paladini e le paladine battagliere contro gli stereotipi, i ruoli di genere, la cultura machista e ciseteropatriarcale e poi quando scoprite che la serie tratterà di un ragazzo a disagio con il proprio corpo per via delle dimensioni del proprio pene rispetto alle aspettative sociali sapete solo fare del bullismo?”.

Skam Italia 5, critiche e sfottò sul micropene di Elia: le parole di Pietro Turano

Pietro Turano ha spiegato: “Fate gli/le woke trans-femministe progredite e poi vi sfugge che la cultura patriarcale e machista si fonda proprio su precisi ruoli di genere maschili e femminili, sulla base di virilità/femminilità e sui genitali. E che la lotta si consuma sui nostri corpi. Vi sfugge l’associazione convenzionale e tossica su cui si basa una cultura normativa ovvero genere=genitale e poi: quali si hanno, quali si devono avere, come, di quali dimensioni, la durata, la durezza, la potenza. E che su questo si costruiscono e tramandano le norme e i meccanismi di potere. Tutti e tutte sono vittime di ruoli e aspettative sociali e gli uomini, rispetto alle donne, sono meno consapevoli delle strutture che li opprimono. Questo spesso si traduce in repressione e violenza. A discapito delle donne e di altri uomini. Su questo si origina la tossicità della nostra società. Prima di tutto sui corpi”.

Turano ha continuato: “Parlare di salute sessuale significa parlare anche di uomini che hanno un micropene o che pensano di averlo per via delle pressioni sociali, ma significa parlare anche di identità, relazioni, benessere emotivo e psicologico. Significa domandarsi cosa debba significare essere uomini oltre la mascolinità tossica e il body shaming. Mi ha ferito leggere i tweet violendi di oggi, c’è un vero tabù su questo e pensate a chi si sente colpito direttamente dalle vostre parole. Però mi conferma che ancora una volta abbiamo fatto qualcosa di necessario più che mai”.

Poi, l’attivista ha concluso: “Siamo nel 2022 eppure ancora viviamo in un mondo che ci educa da un lato al pudore e dall’altro al sesso come strumento di potere, violenza, sopraffazione, anziché al sesso come territorio di piacere, desiderio, relazione, incontro, godimento, grazie alle sue infinite possibilità pratiche. Ne deriva una gioventù (dati alla mano) frustrata e confusa, repressa e aggressiva, che non fa sesso o lo fa male e soffre. Godetevi Skam Italia 5, guardate, ascoltate, riflettete, guardatevi allo specchio e amatevi. Abbiamo tanto da imparare, insieme“.

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