Chi sono i renziani per Conte che vogliono mollare Matteo?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-15

“Noi siamo costruttori” spiegano in una nota il segretario del Psi, Enzo Maraio e il senatore del Psi Riccardo Nencini. Ovvero Renzi è in grossi guai e Conte potrebbe aver trovato i suoi “responsabili”. Anzi i “costruttori”. L’inizio di una “lista Conte” alle elezioni?

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Martedì prossimo, quando Giuseppe Conte si presenterà a Palazzo Madama per incassare la fiducia del Senato. Ieri in una nota il segretario del Psi, Enzo Maraio e il senatore del Psi Riccardo Nencini hanno spiegato che “La crisi di governo va affrontata con decisione. La strada maestra è mettere al centro il parlamento e salire al Quirinale. Nel frattempo bisogna lavorare per formare una maggioranza organica entro un quadro politico certo senza affidarsi a soluzioni di fortuna. Va ricomposto l’attuale quadro politico”. Cosa significa? Che Renzi è in grossi guai e che Conte potrebbe aver trovato i suoi “responsabili”. Anzi “costruttori”.

Chi sono i renziani per Conte che vogliono mollare Matteo?

Quando quella che viene definita ‘operazione costruttori’ sarà infatti uscita alla scoperto, tradotta in un gruppo parlamentare stabile sia alla Camera che al Senato, ovvero una operazione politica che dia vita alla ‘quarta gamba’ della maggioranza a sostegno del governo Conte, allora sarà quello il momento di “andare all’incasso” e ‘spaccare’ i renziani, con il ritorno a casa di diversi ex colleghi. Intanto – prima di pensare a quella che alcuni tra i giallorossi non temono di chiamare “vendetta” che, si sa, è un piatto che si consuma freddo – la maggioranza orfana di Iv, insieme ad altri esponenti dell’ampia area ora ‘spezzettata’ di centro, sta lavorando alla nascita del nuovo gruppo dei costruttori. A palazzo Madama servono almeno 6-7 esponenti (provenienti ad esempio dai centristi di Forza Italia, viene spiegato). Altri 4-5, è il ragionamento, potrebbero arrivare da Iv. Dal Misto, esclusi i 6 di Leu e i 4 di Maie, già in maggioranza, potrebbero arrivare, è il conto che si fa in queste ore, dai 7 agli 8 senatori. In questo modo il governo potrebbe contare su 92 senatori di M5s, 35 del Pd, 7 delle Autonomie, e 17-18 del Misto (di cui 6 di Leu, 4 del Maie e tra i 7-8 senatori ex M5s), 6-7 dai centristi. Per un totale di 158 voti. Con il voto di alcuni senatori a vita, nelle votazioni in cui serve la maggioranza assoluta di 161, si potrebbe navigare in acque non cosi’ turbolente, e’ il ragionamento. Ma quali sono i nomi in ballo? Il Messaggero ne fa qualcuno spiegando anche che l’operazione comporterebbe un ulteriore smacco per Renzi. La perdita del gruppo parlamentare:

chi soni i senatori che lasciano renzi conte ter

A gestire l’operazione di reclutamento per Conte, oltre all’ex forzista Raffaele Fantetti che non è solo esponente del Maie, gli italiani eletti all’estero ma è il fondatore di Italia 2023 che si propone come culla del futuro partito contiano, soprattutto il socialista Riccardo Nencini. Il Pd – che sarebbe pronto a ricompensarlo con il ministero degli Esteri ma le promesse in politica si sa come sono – si sta affidando a lui per trovare i numeri giusti. Ma non solo, è Nencini che ha dato il simbolo (quello del Psi) a Renzi per poter far nascere il gruppo di Italia Viva e la sua defezione ormai certa dalla truppa di Matteo lascerebbe quest’ultimo senza logo parlamentare e lo costringerebbe a finire al Gruppo Misto. E al Nazareno godono: «Renzi disperso nel Fritto Misto, che bella soddisfazione!». Nella caccia gli magnifici 11, quelli di Italideltra sono i più ambiti perché l’arrivo di almeno 4 di loro dárebbe meno l’impressione di una maggioranza cambiata. l’italovivista Anna Maria Parente è data in partenza direzione Conte anche perché non gli piacerebbe dover lasciare la presidenza della commissione Sanità. Nella lista dei partenti renziani quasi certi al momento, oltre a Nencini, Comincini, Marino, Grimani (segretario della commissione Affari costituzionali) e la Conzetti. La quale nega ma viene attesa e si tratterebbe solo di questione di tempo.

 

Il partito di Conte per attirare i costruttori

L’offerta fatta recapitare ai moderati è quella di costituire “un centro in alternativa al centro di Renzi”. Un progetto politico con il premier che potrebbe fare un passo avanti e delineare un suo futuro a capo di una lista alle prossime elezioni. Secondo fonti pentastellate sarebbero 4 i senatori d FI che potrebbero aderire, tra questi l’azzurra Minuto. La maggioranza punta a ‘recuperare’ i renziani Comencini, Conzatti, Vono, Grimani e Carbone ed ex parlamentari come Martelli e Ciampolillo. Iv sta cercando di recuperare il voto del socialista Nencini che detiene il simbolo e chiede “la ricomposizione del quadro politico”. L’ex M5s Fattori potrebbe transitare in Leu ma e’ il Maie a poter raccogliere chi nel gruppo misto non ha una collocazione. In Italia viva, pero’, non nascondono le perplessità che si possa concretizzare l’eventualita’ di sostituire i senatori renziani. “Possono arrivare al massimo a 155, gli altri dove li trovano?”, si chiede un ‘big’. I ‘big’ M5s sono ottimisti e fanno conti diversi: 92 i voti del Movimento 5 stelle, 35 del Pd, 17 del gruppo misto comprendendo Maie e Leu, poi ci sarebbero i senatori a vita Rubbia e Piano, i due ex pentastellati Ciampolillo e Martelli, si guarda a Cesa che potrebbe – dicono sempre nella maggioranza – portare in dote il progetto del ‘partito popolare italiano’.

senatori che lasciano italia viva chi sono

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