Cultura e scienze

Se la Buona Scuola assume i prof "sbagliati"

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-10-29

Il Corriere della Sera pubblica oggi un articolo a firma di Orsola Riva che racconta un effetto collaterale della Buona Scuola: l’organico potenziato con 55 mila docenti in più (di cui circa 6.500 per il sostegno) non ha però soddisfatto le esigenze degli istituti, perché gli assunti spesso non hanno le giuste o necessarie competenze

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Serve matematica? C’è il prof di musica: il Corriere della Sera pubblica oggi un articolo a firma di Orsola Riva che racconta un effetto collaterale della Buona Scuola: l’organico potenziato con 55 mila docenti in più (di cui circa 6.500 per il sostegno) non ha però soddisfatto le esigenze degli istituti, perché gli assunti spesso non hanno le giuste o necessarie competenze. Spiega il quotidiano:

Per farsi un’idea del disallineamento fra domanda e offerta, fra le esigenze delle scuole e le risorse umane che saranno messe loro a disposizione in quest’ultima fase, basta buttare un occhio ai decreti di ripartizione dei posti di potenziamento fra le diverse province comunicati la settimana scorsa dai vari uffici scolastici regionali. Partiamo dalle medie, l’anello debole del sistema d’istruzione, il segmento scolastico in cui i ragazzi italiani iniziano ad accumulare quel ritardo drammatico sui loro coetanei di altri Paesi che viene impietosamente misurato ogni tre anni dai rapporti Ocse-Pisa. Abbondano i posti in più di musica, educazione artistica e ginnastica, tutte materie altamente formative ma che non ci aiutano a risalire la china delle classifiche internazionali, mentre scarseggiano quelli di italiano, e quelli di matematica sono quasi assenti: nove in tutta Italia, cinque a Torino, due a Cagliari, 1 a Sassari e 1 ad Agrigento. Neanche uno a Milano, Bologna, Napoli e Palermo e nelle rispettive regioni. Nove in matematica, 358 in italiano, storia e geografia, contro i quasi duemila nuovi posti di musica (1.903), 1.631 di educazione artistica e 1.198 di educazione fisica! Difficile pensare che questa ripartizione dei posti sia stata fatta tenendo conto principalmente del fabbisogno espresso dalle scuole.

Essa semmai sembra rispondere all’esigenza di svuotare quanto più è possibile le graduatorie dei precari. E infatti ricalca fedelmente le domande di assunzione presentate ad agosto: su 70 mila domande, i prof di matematica erano in tutto 432 (e quei pochi che c’erano sono già saliti in cattedra), mentre i docenti di musica erano 2.219, quelli di educazione artistica 1.845, quelli di ginnastica 1.492. Più che rispondere alle esigenze delle scuole, si è cercato di fare i conti con quello che c’era a disposizione. Come altrimenti spiegare quei 165 posti aggiuntivi di stenografia e dattilografia, una materia che nemmeno viene insegnata più? E la penuria invece di posti per i laboratori di cui tanto avrebbero bisogno le nostre scuole? E non sarà un caso se la classe di concorso a cui sono stati assegnati più posti di potenziamento — e cioè «discipline giuridiche ed economiche» — è anche quella più popolosa all’interno graduatorie: 5.460 le domande presentate ad agosto, 4.297 i posti assegnati per il potenziamento.

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La tabella sui posti di potenziamento previsti dalla riforma della scuola (Corriere della Sera, 29 ottobre 2015)

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