La storia dell’uomo scomparso da 20 anni che ritorna per uccidere il fratello e la cognata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-03

Ivo Rabanser era scomparso nel nulla a 22 anni nei boschi della Val Gardena. La notte dello scorso 31 ottobre, a 42 anni, è tornato nella villetta dove abita suo fratello e ha tentato di ucciderlo con un coltello

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Quando se lo sono visto arrivare in casa, armato di coltello, non lo hanno riconosciuto e lo hanno scambiato per un estraneo. Intorno alle 23 della sera dello scorso 31 ottobre un uomo ha bussato alla porta di una villetta a Selva di Val Gardena, vicino Bolzano, e ha aggredito i due coniugi che ci vivevano: Monika Lardscheider e Martin Rabanser. Il nome dell’assalitore ha sorpreso i militari dell’Arma, prontamente intervenuti dopo la telefonata della donna: Ivo Rabanser, fratello di Martin e cognato di Monika.

Come è possibile che i coniugi feriti non abbiano parlato agli inquirenti di questo dettaglio? Semplicemente perché Ivo poco dopo aver compiuto 22 anni era scomparso. La famiglia si rivolse persino alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, senza ottenere risultati. Era come se i boschi della Val Gardena lo avessero inghiottito per sempre. Fino all’altro giorno, quando si è ripresentato in preda a furia omicida senza dare spiegazioni a nessuno. Martin e Monika sono stati portati all’ospedale San Maurizio di Bolzano. La donna, che non aveva mai conosciuto il suo aggressore perché ha sposato Martin dopo la sua scomparsa, è riuscita a fuggire portando con sé il figlio di nove anni, e ha subito soltanto ferite superficiali. Suo marito, su cui Ivo si accanito, è in terapia intensiva ma non sarebbe in pericolo di vita. L’aggressore, invece, è stato arrestato e portato nel carcere di Via Dante con l’accusa di tentato omicidio.

“In paese siamo molto sorpresi e rattristati per quanto accaduto, nessuno se lo poteva immaginare. Di Ivo Rabanser non si sapeva nulla da molti anni”, ha commentato il sindaco di Selva Val Gardena, Roland Demetz. Come riporta Ansa, nei 20 anni lontano da casa l’aggressore avrebbe vissuto prima a Milano, dove era riuscito a mantenersi lavorando per associazioni che offrono assistenza a persone in difficoltà, e poi a Verona, dove avrebbe lavorato come manutentore di campi da tennis. Diverse le ipotesi su cosa abbia spinto l’uomo a ripresentarsi da suo fratello dopo venti anni per ucciderlo. Potrebbe trattarsi di una rabbia covata durante gli anni della sua assenza da Selva, per qualche motivo personale, ma gli inquirenti non escludono moventi di tipo economico.

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