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San Marino dice sì all’aborto, il referendum passa con maggioranza schiacciante
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-09-27
A San Marino, governo Dc, l’aborto fino ad oggi è un reato per cui le donne non possono abortire neanche se in pericolo di vita
Vince il sì al referendum sulla legalizzazione dell’aborto a San Marino. Secondo la tv locale Rtv, con 35 seggi scrutinati su un totale di 37, i sì arrivano al 77.31%, contro il 22,69% che si è espresso contro. Un risultato storico accolto con un barlume di soddisfazione per uno stato che comunque ha visto in questi anni eseguire la pratica in Italia, in ospedali a 10 km dai confini di San Marino. Si tratta di una vittoria schiacciante, testimonianza di quanto si parli di un tema su cui non esiste dibattito. Nonostante la prevedibile ostilità della chiesa.
Il referendum di iniziativa popolare, che ha visto in prima linea l’Unione donne sammarinesi (Uds), segna quindi un momento importante di un percorso iniziato nel 2003 con la prima proposta di legge in questo senso da parte della parlamentare di Sinistra Unita Vanessa Muratori. Nel piccolo stato collocato all’interno dell’Emilia Romagna, le donne non possono abortire neanche se in pericolo di vita e l’interruzione di gravidanza è per il codice penale un reato punito con la reclusione da tre ai sei anni. Leggi che regnano sovrane in uno stato a guida democristiano che ha imposto una linea sui diritti civili abbastanza retrograda.
San Marino dice sì all’aborto, il referendum passa con maggioranza schiacciante
Il quesito del referendum domandava: “Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?”.
Il prossimo ste è quello della produzione normativa. Entro sei mesi, il Congresso di Stato sarà chiamato a redigere un progetto di legge volto a disciplinare l’interruzione volontaria di gravidanza in territorio sammarinese. “L’importante affluenza, in linea con quella del 2019 – osserva Elena Tonnini, Segretario di Stato per gli Affari Interni – conferma l’attenzione dei sammarinesi per lo strumento del referendum con la differenza che, in questa occasione, si è chiesto alla cittadinanza di esprimersi su un unico quesito mentre nel recente passato i quesiti erano due o più. L’esito referendario, il grande divario tra sì e no – conclude – evidenzia che i sammarinesi hanno le idee chiare sul tema dell’interruzione di gravidanza”.