Noi con Salvini di Olbia contro i fricchettoni della Valle della Luna

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-06-23

Noi con Salvini in Sardegna se la prende con una pacifica comunità di hippy colpevoli di portare degrado e sporcizia in uno degli angoli più belli della costa settentrionale dell’Isola. Ma ovviamente non è così

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Non è dovuto passare molto tempo per vedere gli effetti dell’elezione di Settimo Nizzi a Sindaco di Olbia. Nizzi (Forza Italia), già sindaco di Olbia nove anni fa è stato eletto anche grazie ai voti della lista “nazionale” del leader del Carroccio. A guardare i dati non possiamo certo parlare di un exploit per Noi con Salvini che al primo turno ha conquistato 262 preferenze pari allo 0,9%, per fare un confronto il Partito dei Sardi che appoggiava il candidato del centrosinistra ha preso il 2,41% mentre l’indipendentista Sardigna Natzione appena lo 0,42%.
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Il degrado logora chi non ce l’ha

Ma non bisogna farsi ingannare da queste cifre, del resto Nizzi ha avuto la meglio su Careddu per appena 357 voti che quelli leghisti anche se non sono stati determinanti al ballottaggio sicuramente hanno contribuito alla vittoria finale. E quindi ora, forti di questo importantissimo risultato quelli di Noi con Salvini di Olbia hanno deciso di lanciarsi in una campagna contro il degrado. Non avendo a portata di mano grandi campi Rom e centri sociali allora hanno deciso di prendersela con quel covo di fricchettoni (e quindi pericolosi drogati) che popola una delle aree più belle e selvagge del Nord della Sardegna: la cosiddetta Valle della Luna (nota anche con il nome di Cala Grande) vicino a Santa Teresa di Gallura. Secondo gli esponenti di Noi con Salvini la presenza di una comunità hippy durante i mesi estivi impedirebbe ai “normali” di fruire della bellezza del luogo e renderebbe l’area poco sicura. La realtà delle cose è naturalmente differente, perché se è vero che vi sono persone che trascorrono l’estate accampati negli anfratti rocciosi è anche vero che chiunque può recarsi tranquillamente nella Valle della Luna senza essere assolutamente disturbato. L’unico ostacolo alla massiccia presenza turistica – che ha consentito di preservare quasi intatta la zona – è dato semmai dal fatto che per raggiungere le calette sia necessario fare una camminata di una decina di minuti su un sentiero a tratti scosceso, troppo probabilmente per i pigri vacanzieri estivi. Secondo i leghisti sardi Cala Grande è un misto tra un accampamento abusivo di senza fissa dimora (quindi ROM) e un centro sociale (quindi c’è il rischio di bucarsi con le siringhe di droga).
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Ma chiunque ci è stato (e chi scrive ci è stato in diverse occasioni) e abbia visitato la Valle della Luna con occhi privi di pregiudizi non potrà pensarla che come Ilaria Serra che ha raccontato la sua esperienza a Cala Grande. Si può non essere d’accordo con lo stile di vita di questi hippy fuori tempo massimo ma da qui a ritenere che ci sia un’emergenza ambientale e sociale ce ne passa.

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