Russia, cresce la protesta pro-Navalny: 1090 gli arresti. C’è anche la moglie Julia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-23

È salito a 1090 il numero di manifestanti pro Navalny arrestati in tutto il Paese, tra cui anche la moglie, mentre un gruppo di manifestanti si dirige verso il Cremlino

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È salito a 1090 il numero di manifestanti pro Navalny arrestati oggi in circa 65 città della Russia, in quello che è diventato ormai una vera e propria guerriglia. In decine di migliaia avevano accolto l’appello del principale leader di opposizione, Alexie Navalny, che dal carcere aveva invitato il suo “popolo” a scendere in piazza contro il suo arresto e contro le politiche repressive del Presidente Vladimir Putin.

Le autorità russe avevano annunciato una dura repressione nei confronti di chi avesse aderito all’appello di Navalny, avvertendo che qualsiasi evento pubblico non autorizzato sarebbe stato immediatamente soppresso, mentre la Procura ha minacciato gli attivisti che si può essere accusati di “disordini di massa”, senza tuttavia riuscire a fermare una protesta che cresce di ora in ora.

Le proteste più veementi si sono registrate nell’estremo oriente, in Siberia, e in città come Vladivostok, Chita e Khabarovsk e persino a Yakutsk, dove le temperature raggiungono anche i 50 gradi sotto zero. L’onda è proseguita poi verso occidente lungo l’arco dei fusi orari, arrivando fino a San Pietroburgo, la città considerata più europea della Federazione russa.

Intanto da Mosca è arrivata la notizia dell’arresto della moglie di Navalny, Julia Navalnaya, fermata insieme a 300 dimostranti mentre manifestava per chiedere le dimissioni di Vladimir Putin.

Il clima si fa ogni giorno più rovente. Intanto, nelle scorse ore Navalny, parlando alla stampa internazionale, ha fatto sapere che continuerà la sua lotta, assicurando di non avere “nessuna intenzione di suicidarsi”.

“Per ogni evenienza: non ho intenzione di impiccarmi né di tagliarmi le vene o la gola con un cucchiaio affilato”, ha scritto. “Sono in uno stato psicologico stabile”.

Una dichiarazione da leggere come un avviso preventivo al mondo intero. Il messaggio è chiarissimo: se dovesse capitarmi qualcosa, sapete chi è stato.

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