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Rocco Morabito, estradato in Italia dal Brasile il boss della ‘ndrangheta condannato a 30 anni

neXtQuotidiano 06/07/2022

Considerato uno dei massimi broker del narcotraffico internazionale, Rocco Morabito è stato estradato in Italia dove deve scontare una condanna a 30 anni di carcere

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È stato estradato in Italia il boss della ‘ndrangheta Rocco Morabito, 56 anni, considerato uno dei massimi broker del narcotraffico internazionale. Era inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del ‘programma speciale di ricerca’ del Ministero dell’Interno. Si trovava in Brasile: nel maggio 2021 le indagini a livello internazionale, sviluppate anche attraverso il monitoraggio delle scie telematiche, hanno permesso di localizzarlo a João Pessoa, dove è stato rintracciato in compagnia di un altro ricercato di ‘ndrangheta, Vincenzo Pasquino.

Rocco Morabito, estradato in Italia dal Brasile il boss della ‘ndrangheta condannato a 30 anni

Fu arrestato dalla Polizia federale brasiliana, nel corso di un’operazione congiunta con i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria, supportati dal Servizio di cooperazione internazionale di polizia – progetto I-Can e dalle agenzie statunitensi Dea e Fbi. Morabito, arrestato in forza di un provvedimento restrittivo della Procura Generale di Reggio Calabria diretta dal Gerardo Dominijanni, deve scontare una pena definitiva a 30 anni di reclusione per reati in materia di stupefacenti. L’uomo è legato da vincoli di parentela con il noto esponente di vertice della ‘ndrangheta Giuseppe Tiradritto Morabito. Il suo primo arresto è avvenuto in Uruguay nel settembre 2017 dopo 23 anni di latitanza, ma il 24 giugno 2019 era riuscito ad evadere da un penitenziario di Montevideo, mentre attendeva di essere estradato in Italia. Da quel momento se ne erano perse le tracce, fino al maggio 2021.

La rapidità delle procedure di estradizione, che sembravano essersi arenate a causa di un procedimento penale aperto dalla Magistratura di San Paolo nei confronti di Morabito, è stata resa possibile grazie all’intensa attività di raccordo tra l’Ambasciata d’Italia in Brasile, il Progetto I-Can e le Autorità brasiliane. Il Progetto I-Can, promosso e finanziato dall’Italia attraverso Interpol, ha costituito una rete di 13 Paesi in tutto il mondo per il contrasto alla minaccia globale costituita dalla ‘ndrangheta.

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