Riforma della scuola, a che punto è la trattativa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-05-13

Le modifiche accolte (e quelle respinte) su presidi, merito e gregari. Il governo non sembra voler fare “concessioni” sulle assunzioni

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I sindacati della scuola incontrano il governo, ma la spaccatura resta più netta di prima. E ora si rischia di andare verso il blocco degli scrutini. Questo, in sintesi, il risultato del vertice a Palazzo Chigi convocato ieri dopo lo sciopero generale del 5 maggio. Il confronto tra le quindici sigle sindacali della scuola e i rappresentanti dell’esecutivo doveva servire a trovare una mediazione sugli emendamenti al disegno di legge la “Buona scuola” in discussione alla commissione Cultura alla Camera. In realtà, dopo la riunione, le posizioni di sindacati e governo sono apparse sempre più distanti. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: ®Sull’incontro non si può dare un giudizio positivo in quanto non c’è stata alcuna risposta, anche se il governo ha detto di aver preso nota”. Più grave il commento del rappresentante dei Cobas, Piero Bernocchi: «Vogliono andare avanti come un treno, hanno mostrato un’arroganza sbalorditiva. Proporremo agli altri sindacati di scegliere insieme una data, già il 7 giugno potrebbe andare bene, per un’altra manifestazione». Ma si sta pensando di boicottare gli scrutini, iniziativa che potrebbe bloccare l’attività scolastica di fine anno, anche se il governo oggi ha fatto sapere che non ha intenzione di porre la fiducia sul DL, e di voler proseguire sulla strada del dialogo e del confronto. Oggi il Sole 24 Ore ha pubblicato un interessante specchietto di riepilogo su alcuni dei punti della trattativa tra governo e sindacati.
Sui presidi il piano dell’offerta formativa (POF) recepirà gli indirizzi del preside ma sarà elaborato dal collegio docenti e approvato dal consiglio d’istituto. Il POF sarà triennale ma potrà essere modificato annualmente. Rimangono però il potere di scelta dei professori e l’autonomia scolastica. Sono confermati poi i 200 milioni per il merito degli insegnanti ma cambiano le modalità per la loro attribuzione. La scelta dei docenti da premiare continuerà a spettare al preside, che dovrà però tenere conto dei criteri dell’organismo di valutazione formato da due docenti e due genitori. Bocciata la proposta dei sindacati di far rientrare i 200 milioni tra le finalità della contrattazione collettiva. Riguardo i precari, due le modifiche in commissione: è stato stabilito che il tetto di 36 mesi per i contratti a termine sarà valido solo per i contratti stipulati dopo l’entrata in vigore della legge, e sono stati ripescati gli idonei del concorso Profumo 2012 (circa 6500 docenti) che saranno assunti a partire dal primo settembre 2016. Questa però è l’ultima “concessione” dal punto di vista delle assunzioni, che nel frattempo sono arrivate a 100mila.

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Scuola, come va la trattativa (Il Sole 24 Ore, 13 maggio 2015)

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