Cultura e scienze
«Tutti a scuola a settembre? Troppo presto per dirlo»
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-04-27
Silvio Brusaferro dell’Istituto Superiore di Sanità: le aule rappresentano un rischio per la circolazione del Coronavirus
Tutti a scuola a settembre? Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e componente di primo piano del comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19, in un’intervista rilasciata oggi a Michele Bocci su Repubblica sembra molto dubbioso sulla riapertura delle scuole a settembre e dice che le aule rappresentano un rischio per la circolazione del virus e della malattia:
Professore, perché le scuole non vengono riaperte in questo anno scolastico?
«La scuola secondo i nostri modelli adesso rappresenta un rischio significativo rispetto alla circolazione del virus. In una fase delicata come quella che stiamo intraprendendo va fatto un passo alla volta».Come faranno i genitori dei bambini, soprattutto i più piccoli, che ricominceranno a lavorare?
«Qualunque sia la misura che si adotta, all’inizio ci sono delle asincronie, nel senso che non tutto quello che ruota attorno ad un settore è allineato. Bisognerà che le autorità e i datori di lavoro trovino delle forme di flessibilità per superare questo problema delle famiglie. Io qui voglio ricordare che siamo ancora nel periodo epidemico e che viviamo una situazione eccezionale».I bambini non sono colpiti dal virus, questo non dovrebbe rendere più semplice riaprire le scuole?
«Sono colpiti meno ma comunque i casi ci sono e contribuiscono alla circolazione del virus. Quando parliamo di scuole però non ci riferiamo solo alla presenza fisica di più persone tra le quali adulti come docenti e personale in un luogo confinato, fatto già di per sé pericoloso. Dobbiamo anche considerare quello che gira intorno, gli spostamenti da e per gli istituti di genitori, magari di nonni, e altri. È un po’ il ragionamento che abbiamo fatto sul settore produttivo: non si valuta solo il rischio per la singola attività ma anche quello legato agli spostamenti dei lavoratori, cioè l’impatto in senso ampio».
E i centri estivi?
«Ad oggi non ci sono le condizioni per pensare di riaprirli quest’estate. Poi vediamo come evolvono i dati».Le scuole ripartiranno a settembre?
«Anche per questo dobbiamo vedere come evolve la circolazione del virus. Stiamo seguendo un modello simile a un puzzle, con tante tessere. Via via che ne inseriamo di nuove va trovato l’equilibrio rispetto al rischio di altri casi, prima di aggiungerne altre. Adesso è presto per dire quale sarà la situazione a settembre».