Il record di CO2 nell'atmosfera

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-10-25

Nel 2015 la concentrazione media di anidride carbonica nell’atmosfera ha raggiunto la «soglia simbolo» di 400 parti per milione: è la prima volta a livello globale

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Nel 2015 la concentrazione media di anidride carbonica nell’atmosfera ha raggiunto la «soglia simbolo» di 400 parti per milione: è la prima volta a livello globale. L’ufficialità a livelli già evidenziati dalla comunità scientifica internazionale è arrivata dall’Organizzazione meteorologica mondiale che ha certificato l’inizio di una nuova era della realtà climatica globale. I livelli di anidride carbonica avevano già raggiunto la soglia per alcuni mesi dell’anno e in certi luoghi, ma mai prima d’ora su una base media globale e per tutto l’anno. “La `nuova era per il clima` avrà sicuramente impatti molto importanti e potrebbe cambiare profondamente la geopolitica e la vita sul Pianeta – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia – Siamo ancora in tempo per `decidere` se questi cambiamenti potranno essere metabolizzabili dagli ecosistemi e dalla civilizzazione umana o no. I record non si contano più, 3 anni di seguito (incluso quello in corso) saranno i più caldi mai registrati, la concentrazione di Co2 in atmosfera è stabilmente sulle 400 parti per milione, una concentrazione molto più alta di quella registrata da milioni di anni”. “Mese per mese i record si susseguono, destando enorme preoccupazione nella comunità scientifica. La politica non può fingere di occuparsene: se ne deve occupare davvero. Il 4 novembre entrerà in vigore l`Accordo di Parigi, vorremmo che per quel giorno tutti fossero pronti non solo a mantenere le proprie, inadeguate promesse, ma a incrementare esponenzialmente gli sforzi per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi”.

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Le concentrazioni medie di CO2 nell’atmosfera (Corriere della Sera, 25 settembre 2016)

I dati sono in linea con le ultime rilevazioni di CO2 relative a settembre provenienti dall’Osservatorio di Mauna Loa, alle Hawaii, secondo cui le 400 ppm di CO2 in atmosfera ora sono il “nuovo minimo”, considerando che storicamente settembre è il mese in cui la concentrazione del gas serra raggiunge i livelli più bassi. Si tratta infatti del periodo in cui l’estate cede il passo all’autunno e l’assorbimento della CO2 dalla vegetazione rallenta, mentre aumenta il rilascio di anidride carbonica dal terreno. Insomma anche se il mondo smettesse domani di emettere CO2, la quantità già nell’atmosfera rimarrà per diversi decenni. L’aumento sostenuto di CO2 nell’atmosfera è stato alimentato nell’ultimo anno anche da El Nino. L’evento climatico – che consiste nel riscaldamento ciclico della superficie delle acque del Pacifico – si è infatti concluso, “ma i cambiamenti climatici restano”, ha spiegato il segretario generale dell’Omm Petteri Taalas. E il 2015, ha aggiunto, resterà nella storia. Taalas ha espresso soddisfazione per il recente accordo raggiunto a Kigali per modificare il protocollo di Montreal ed eliminare gradualmente gli idrofluorocarburi, potenti gas serra, “ma il vero elefante nella stanza è l’anidride carbonica”, ha sottolineato, “che rimane nell’atmosfera per migliaia di anni e negli oceani ancora più a lungo. Se non si affrontano le emissioni di CO2 non saremo in grado di affrontare i cambiamenti climatici e di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 grandi centigradi rispetto al livello dell’era pre-industriale” ha aggiunto, esortando una spinta all’applicazione dell’accordo di Parigi sul clima.

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