Quella sinistra che odia i giornalisti e giustifica Roberto Spada

di Dario Lapenta

Pubblicato il 2017-11-12

“Quella testata è il simbolo di una rivincita della periferia, è una testata che sa di liberazione.” E poi, il rimpianto. “Il vero problema è che a regalarcela non è stato uno di noi”. Le frasi del collettivo romano di estremisti di sinistra “Militant” sono state rilanciate anche dal quotidiano comunista Contropiano. Chi lavora per …

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“Quella testata è il simbolo di una rivincita della periferia, è una testata che sa di liberazione.” E poi, il rimpianto. “Il vero problema è che a regalarcela non è stato uno di noi”. Le frasi del collettivo romano di estremisti di sinistra “Militant” sono state rilanciate anche dal quotidiano comunista Contropiano. Chi lavora per quella “trasmissione di merda chiamata Nemo”, è colpevole, secondo i militanti dell’estrema sinistra, di aver “sdoganato i neofascisti, regalandogli visibilità”. Il riferimento è a un reportage col quale il giornalista Daniele Piervincenzi aggredito da Roberto Spada raccontava come l’estrema destra sta prendendo consenso nelle periferie. Secondo questa visione il gesto della testata che ha rotto il naso al giornalista non sarebbe soltanto da giustificare, ma addirittura ammirare. Quella ripugnante ondata del “se l’è andata a cercare” in questo caso arriva da chi meno ce lo si aspetta. Da quell’estrema sinistra che si professa antifascista, ma che non prova alcuna vergogna a porsi allo stesso livello di neofascisti e criminalità. Da quell’estrema sinistra che invece di condannare senza se e senza ma la violenza dei neofascisti, rimpiange di non essere violenta come loro.
sinistra testata giornalista
Ma, forse, tutto questo non dovrebbe sorprenderci. Questa è l’opinione di chi scende in piazza solo per spaccare vetrine e poi chiedere l’impunità nascondendosi dietro una finta richiesta di diritti sociali. Di chi si muove in un terreno di illegalità e omertà e che non disprezza affatto i metodi utilizzati da neofascisti e mafiosi. E che invece li fa propri. Non dovrebbe sorprenderci che esistano frange della sinistra estrema secondo le quali il problema delle periferie sono “le guardie e i giornalisti” e non i clan criminali che controllano il territorio. Perlomeno, i Fascisti del Terzo Millennio s’erano ben riguardati dal giustificare (pubblicamente…) un simile gesto. Seppure definendo, in conferenza stampa, la palestra di Roberto Spada come “un presidio sul territorio di Ostia”, senza includere aggettivi.
sinistra ostia
Come se non bastasse, ad aggiungersi al coro di chi pensa che in fondo il giornalista se la sia andata a cercare è il presidente dell’Anpi di Imola ed ex sindaco della stessa città Bruno Solaroli. Il quale ha affermato su facebook “le botte servono a dare la sveglia ai giornalisti.”, che sarebbero appunto colpevoli di aver parlato del fenomeno neofascista in modo acritico. “Non è il male se qualcuno viene menato e soprattutto fra chi fa informazione.”, ha scritto commentando la vicenda dell’aggressione a Piervincenzi. Come a dire che ben gli sta, così la prossima volta impara a non dare visibilità ai neofascisti. Ma dopo le polemiche sollevate si giustifica affermando di aver fatto solo una battuta.

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