Cultura e scienze
Quali cure funzionano contro COVID-19
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-14
I farmaci che in questo momento sembrano avere efficacia nei confronti del Coronavirus SARS-COV-2 sono, oltre al remdesivir e al desametasone, l’enoxaparina, un farmaco che contrasta il rischio di tromboembolismo strettamente correlato all’infezione da SarsCoV-2
Filippo Drago, professore ordinario di Farmacologia e direttore dell’Unità operativa di Farmacologia clinica al Policlinico di Catania, parla con il Corriere della Sera di quali cure possono attualmente funzionare contro COVID-19. I farmaci che in questo momento sembrano avere efficacia nei confronti del Coronavirus SARS-COV-2 sono, oltre al remdesivir e al desametasone, l’enoxaparina, un farmaco che contrasta il rischio di tromboembolismo strettamente correlato all’infezione da SarsCoV-2, che in molti casi è stato causa di morte dei malati. Inoltre, sta
proseguendo lo studio clinico su tocilizumab, farmaco biologico con effetto antinfiammatorio
La «strage» di marzo sembra lontana. Cosa è cambiato da allora?
«Oggi Covid-19 (coronavirus disease) non è più un nemico senza volto e, soprattutto, abbiamo delle armi per difenderci. Sono farmaci“riposizionati”, cioè progettati per curare altre patologie. Come il remdesivir, antivirale nato come anti-Ebola e mai arrivato sul mercato, perché ancora oggetto di sperimentazione: il 25 giugno l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) lo ha autorizzato nel trattamento della polmonite da coronavirus con necessità di supporto meccanico per la respirazione. Remdesivir è il primo farmaco riconosciuto come efficace contro Covid dall’intera comunità scientifica e dalle Agenzie regolatorie. Sarà probabilmente approvato solo per l’uso ospedaliero, quindi non potrà essere utilizzato per i pazienti che si trovano isolati a domicilio con forme non gravi. Ma prima dovrà essere sottoposto ad alcuni test clinici richiesti dall’Ema».
Quali altri farmaci si sono rivelati efficaci?
«Si è parlato recentemente del desametasone, un corticosteroide in grado di bloccare le molecole che scatenano l’infiammazione. È un medicinale di fascia A—sottolinea Drago, che è anche membro dell’Unità di crisi Covid-19 della Società italiana di Farmacologia —, quindi può essere prescritto dal medico di famiglia. Finora è stato somministrato a pochi pazienti, ma si è visto che funziona. Si candida ad essere una terapia adatta anche ai pazienti domiciliati. Con un’avvertenza: non va usato nelle prime fasi dell’infezione, perché può peggiorarne il decorso. C’è un momento preciso in cui è utile, ovvero quando dai sintomi lievi si passa ai primi segnali di insufficienza respiratoria».