Il cittadino del Bangladesh positivo al Coronavirus: «In giro avrò infettato qualcuno»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-13

Un uomo di 40 anni nato a Dacca ha girato con il suo furgone in città per sei o sette giorni mentre aveva la tosse

article-post

Un cittadino del Bangladesh positivo, che di mestiere fa il commerciante a Tor Pignattara, ha incontrato «centinaia di persone» prima di venire a sapere di essersi ammalato. A segnalare il caso l’associazione ItalBangla, dove l’uomo si è presentato per chiedere aiuto. Racconta lui stesso, ora ricoverato in un hotel Covid a Rebibbia, al Messaggero: «Da 6-7 giorni avevo la tosse e ho girato con il furgone per la città».

Fa il commerciante, abita in via della Marranella, tra il Pigneto e Tor Pignattara, secondo l’associazione Ital-Bangla, è una persona molto attiva, forse troppo se non si adottano le giuste precauzioni. «Avrà incontrato almeno un centinaio di persone, magari anche di più, negli ultimi giorni, anche se aveva già la febbre», dice il presidente dell’organizzazione Mohamed Taifur Rahman Shah. «È un fornitore di tanti minimarket e negozi della zona – racconta – Sabato mattina, dopo avere saputo dal medico di essere positivo, è venuto qui negli uffici della nostra associazione, che poi abbiamo sanificato. Nel frattempo abbiamo subito contattato la Asl, che per fortuna era già a conoscenza del caso. Il problema è che ha incontrato tanta gente per lavoro e vive in un appartamento con 6 persone».

coronavirus lazio
Coronavirus Lazio: i numeri del 12 luglio (Il Messaggero, 13 luglio 2020)

L’interessato, che risponde al telefono dalla stanza d’hotel, racconta una versione un po’ diversa, ma ammette di essere preoccupato, adesso, per aver potuto moltiplicare il contagio: «Da 6-7 giorni avevo la tosse – riprende R.M. – ero anche andato in farmacia per chiedere uno sciroppo, ho bevuto acqua calda, adesso sto meglio, ma giovedì sono andato dal medico per fare il tampone. Poi ho avuto il risultato e sabato sono stato portato qui, in ospedale». «Non è un ospedale, è un hotel – replica una voce in sottofondo, presumibilmente un’infermiera – è l’Urban Garden Hotel». «Sì, ci sono dottori insomma», spiega

Lui non sa esattamente da chi abbia potuto essere contagiato visto che ha rispettato le regole durante il lockdown; dice di aver girato con il furgone in città per due o tre giorni e che ha mangiato insieme ad altre cinque persone nei giorni in cui aveva i sintomi.

Leggi anche: I migranti di Roccella Jonica al Celio o alla Cecchignola a Roma

Potrebbe interessarti anche