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La prof di educazione fisica che vieta il top sportivo alle ragazze “per non distrarre i compagni maschi”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-11

In un liceo artistico di Venezia, una professoressa ha minacciato le sue studentesse di prendere provvedimenti disciplinari nei loro confronti se si fossero presentate con top sportivi per le ore di educazione fisica

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Niente top sportivi a scuola durante l’ora di ginnastica per non “distrarre i compagni maschi”. Una professoressa di educazione fisica del liceo artistico statale Marco Polo di Venezia è stata duramente criticata per aver imposto alle studentesse di non mostrare le loro forme, vietando l’uso di alcuni indumenti sportivi, fino a minacciare di mettere una nota a chi si fosse presentata con top ritenuti “inadatti a un contesto scolastico”. Il Collettivo Polo-Las ha postato su Instagram le immagini della protesta organizzata contro la docente: “Cambiate mentalità, non i vestiti. Mio il corpo, mie le scelte”, recita uno striscione tenuto in mano da alcune ragazze e ragazzi.

 

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La professoressa che vieta il top sportivo alle ragazze

“La prof sostiene che le ragazze debbano coprire le proprie forme per non attirare a sé l’attenzione e non distrarre i compagni maschi – scrive il collettivo studentesco – e ha poi minacciato di mettere una nota se alle prossime lezioni le ragazze si presenteranno di nuovo con top sportivi. Troviamo scandaloso e irrispettoso nei nostri confronti che i prof ci costringano a cambiare i nostri vestiti piuttosto che cambiare le mentalità delle altre persone”. E ancora: “La scuola dovrebbe educare tutt* a rispettare ogni persona a prescindere dal suo abbigliamento”.

Dopo l’azione di protesta il collettivo ha richiamato gli studenti in assemblea per decidere altre forme di dissenso. “Viviamo in una città e in una società – scrivono le studentesse – dove siamo abituate ad avere paura, quando giriamo per strada la sera, quando siamo in un locale e sappiamo che qualcuno solo per come siamo vestite potrebbe pretendere di avere un rapporto con noi, di poterci fischiare o molestare. Con l’iniziativa di oggi abbiamo voluto ribadire che non siamo più disposte ad avere paura, vogliamo rendere sicuro ogni spazio che attraversiamo, a partire dalla scuola – concludono – per arrivare alle strade e agli spazi della nostra città”.

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