“Patrick Zaki è in uno stato psicologico pessimo, sta molto male”

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-04-05

I legali dello studente dell’Università di Bologna dopo l’ennesima udienza per chiedere la sua scarcerazione. Il verdetto tra lunedì e martedì. Nel frattempo gli avvocati hanno chiesto la sostituzione dei giudici

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C’è grande attesa per l’esito dell’udienza sul rinnovo della custodia cautelare nei confronti di Patrick Zaki, lo studente egiziano che studia all’Università di Bologna in carcere dal 7 febbraio del 2020 e detenuto nella struttura penitenziaria di Tora. Gli avvocati del giovane hanno chiesto la sostituzione dei giudici incaricati di decidere il destino della detenzione di Zaki, ma il verdetto su questa richiesta non si avrà prima di domani (o, addirittura, di mercoledì). Nel frattempo a preoccupare sono le condizioni del giovane, raccontate dalle parole di uno dei due avvocati.

Patrick Zaki, l’attesa per l’esito della nuova udienza per la custodia cautelare

Contattato dall’Ansa, Hoda Nasrallah – uno dei due legali che rappresentano Patrick Zaki – ha sottolineato come la situazione per il giovane sia molto difficile. I 14 mesi trascorsi all’interno del carcere di Tora, le accuse di istigazione al terrorismo e propaganda sovversiva lo hanno segnato psicologicamente e il suo stato di salute non è buono. Ora si attende il verdetto dopo l’ultima udienza. I precedenti, però, non fanno ben sperare. Nelle altre occasioni in cui i giudici erano stati chiamati a decidere se liberare il giovane, la decisione finale è sempre stata quella del rinnovo della detenzione per ulteriori 45 giorni. Giorni che sono diventati mesi, fino a varcare – lo scorso 7 febbraio – un intero anno passato dietro le sbarre del carcere egiziano di Tora.

“Siamo molto preoccupati per l’esito dell’udienza di oggi e ancora di più per le parole dell’avvocato di Patrick che ha descritto come ‘pessimo’ lo stato di salute psicologico di Zaki – ha sottolineato ad AdnKronos il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury -. E questo non può che confermare quanto sia urgente un intervento che porti fuori Patrick da quella prigione. Sembra un calvario che non finisce mai, riuscire a portare fuori Zaki”. Intervento che dovrebbe arrivare anche dalle istituzioni italiane.

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