Il papà della ragazza di Campobello di Mazara ha cambiato idea. E lei lo difende

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-01

Intimidazioni, pressioni, richiesta di ritrattare. Ecco cosa c’è dietro la storia del padre della ragazza violentata a Campobello di Mazara che ha difeso gli arrestati. Ma ora le cose sono cambiate

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La vicenda del padre della ragazza di Campobello di Mazara che ha denunciato uno stupro di gruppo e che ha difeso i presunti violentatori ha scosso tutti. Ora emergono nuovi particolari

Il papà della ragazza di Campobello di Mazara ha cambiato idea. E lei lo difende

Il giorno dopo la violenza, l’8 febbraio, la ragazza si era presentata ai Carabinieri per denunciare tutto. E proprio in quell’occasione i quattro, poi arrestati, sono andati a casa di lei. Hanno preso il padre e lo hanno portato in caserma, dove lui ha difeso la loro versione dei fatti smentendo la figlia: “Mia figlia si è inventata tutto, era ubriaca,
questi sono dei bravi ragazzi”. La dinamica di questo episodio non è casuale tanto che, come scrive Repubblica

Una dichiarazione che il giudice Riccardo Alcamo ha voluto fissare all’inizio del provvedimento di arresto, perché fosse chiaro qual è il clima che si respira attorno a questa brutta storia, nel cuore della provincia di Trapani. Innanzitutto, c’è la paura. Il padre, convocato dai carabinieri, ha ammesso che i quattro avevano bussato a casa sua: «Hanno detto che mia figlia aveva bevuto e che i lividi se li era fatti quando loro avevano tentato di rimetterla in auto». Non ha aggiunto altro, ma ha fatto capire di avere subito pressioni.

Non è stata l’unica intimidazione che ha dovuto subire la ragazza e la sua famiglia: “Noi siamo amici, che stai facendo? Ritratta”, le ha scritto uno dei quattro su Instagram. Il clima che c’è dietro è quello che la mamma della diciottenne ha raccontato ai Carabinieri: “Io ho paura, temo ripercussioni da parte di due ragazzi in particolare del gruppo, non hanno una buona fama. A Campobello, ci sono troppi atteggiamenti mafiosi, bruciano macchine, ci sono persone poco istruite. Voglio andare via da questo paese”. Vale ancora di più il coraggio di questa giovane, che si è battuta denunciando nonostante gli ostacoli e anche una cultura ostile. I genitori non ritenevano opportuno che uscisse con tre ragazzi. Ma lei ha continuato a ribadire con loro: “Lo volete capire che non potevano comportarsi cosi? Mi hanno violentata, se io dico no e grido non mi devono toccare”. Non è stato inutile. Il papà, spiega il procuratore Pantaleo, “Dopo un primo momento, ha mostrato piena solidarietà alla figlia e ha collaborato per l’accertamento dei fatti”. E la figlia in un messaggio Facebook lo difende: “Quando è andato dai carabinieri
non sapeva bene i fatti. Io ero in ospedale, lui ha chiamato tutti per capire cos’era successo”

 

 

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