Perché l’ospedale di Pregliasco fa marcia indietro sulla circolare della polemica sugli interventi negati ai no vax

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-28

Non è più valida la circolare dell’Istituto Galeazzi di Milano, del quale è direttore Fabrizio Pregliasco, che disponeva il rinvio degli interventi non urgenti per i pazienti senza Super Green Pass

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La circolare dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano che ordinava il rinvio delle operazioni non urgenti per pazienti fragili – tra i quali erano stati inseriti anche i non vaccinati – non è più valida. Lo ha confermato il direttore sanitario Fabrizio Pregliasco in una lettera inviata al Maurizio Belpietro, direttore de La Verità. All’Adnkronos ha specificato: “Si trattava di una misura dettata da un’emergenza limitata, con effetti limitati, presa in un momento in cui avevamo la riduzione di 100 posti letto, presenza di pazienti e personale positivo, quindi una situazione di affanno che ora grazie al quadro epidemiologico si è risolta”. Pregliasco si augura che il superamento della circolare “possa servire a rasserenare e chiudere una polemica, o meglio a risolvere i dubbi”. Ma non rinnega quanto disposto: “Era stato fatto per garantire il più possibile la sicurezza verso pazienti vulnerabili di vario genere perché non veniva preso in considerazione solo l’aspetto della protezione vaccinale, ma anche il fatto di dover fare attività riabilitativa, di avere il rischio cardiologico elevato o anestesiologico grave”.

Perché l’ospedale di Pregliasco fa marcia indietro sulla circolare della polemica sugli interventi negati ai novax

“Avevo il dovere di garantire il mantenimento dell’attività chirurgica e di ricovero non procrastinabile – precisa Pregliasco nella lettera – nonché dell’attività di pronto soccorso. Per questa ragione, e solo per un periodo di 2 settimane, come emerge chiaramente dal testo della circolare alcuni interventi non urgenti dei pazienti più fragili sono stati rinviati. Tra i pazienti più fragili ho valutato, ancorché non previsto, di includere, tra gli altri, anche coloro che non erano in possesso del Green pass rafforzato, ciò per proteggere da un’eventuale infezione proprio i soggetti vulnerabili che più facilmente la contraggono e per non rischiare di vedere crescere l’occupazione dei letti in terapia intensiva”.

Il testo della circolare recitava:

“Cari Colleghi, alla luce della situazione epidemiologica ingravescente riguardo al COVID-19 dalla settimana del 10 gennaio p.v. e della successiva, si ritiene necessario rivedere la programmazione degli interventi elettivi riservando l’attività a pazienti: – che possiedono il green pass “rafforzato” (vaccinazione/guarigione); – con rischio anestesiologico inferiore ad ASA 3; -pazienti che NON necessitano di riabilitazione sia interna che esterna. Si prega di contattare l’Ufficio ricoveri per rivedere la programmazione delle settimane di interesse al più presto possibile. Cordiali saluti”.

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